
Giornata di dichiarazioni da parte di diversi esponenti
Continuano le dichiarazioni degli esponenti della Federal Reserve dopo quelle già intraviste nei giorni scorsi. Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari si dimostra cauto sulla possibilità di tagli ai tassi di interesse. Infatti secondo le sue dichiarazioni rilasciate durante un’intervista, da a 2 a 3 tagli dei tassi sembrano appropriati in questo momento sulla base dei dati. «Abbiamo solo bisogno di guardare i dati effettivi sull’inflazione per orientarci. Finora i dati sono stati clamorosamente positivi. Spero che continui. E allora la domanda sarà semplicemente: a che ritmo inizieremo ad abbassare nuovamente i tassi?»
Ottimista anche il governatore della Federal Reserve Adriana Kugler secondo cui l’inflazione sta mostrando solidi segnali di rallentamento, ma non è ancora pronta per iniziare ad abbassare i tassi di interesse. Stando alle sue osservazioni, tre fattori stanno convergendo per allentare le pressioni inflazionistiche: moderazione della crescita dei salari, cambiamenti nella frequenza con cui le aziende aumentano i prezzi e dati di indagine che suggeriscono un trend discendente sui prezzi.
Tenendo presente tutto ciò, tuttavia, Kugler vuole avere più fiducia nel fatto che sia giunto il momento di tagliare i tassi. «Sono soddisfatta dei progressi disinflazionistici finora e mi aspetto che continuino. Devo sottolineare, tuttavia, che il lavoro [del Federal Open Market Committee] non è ancora finito. Ad un certo punto, il continuo raffreddamento dell’inflazione e dei mercati del lavoro potrebbe rendere opportuno ridurre l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali».
A queste si aggiungono le parole del presidente della Fed di Boston, Susan Collins che, pur sottolineando i segnali di forza nei consumi e nell’occupazione avvisa che potrebbe volerci del tempo prima che l’economia si stabilizzi su un ritmo di inflazione del 2%. «Sebbene rincuorato dai progressi compiuti fino ad oggi, avrò bisogno di vedere ulteriori prove prima di considerare di modificare la mia posizione politica. Man mano che acquisiamo maggiore fiducia nel raggiungimento degli obiettivi del Comitato da parte dell’economia, e in linea con l’ultima serie di proiezioni dei partecipanti al FOMC, credo che probabilmente diventerà opportuno iniziare ad allentare la politica restrittiva entro la fine dell’anno».
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