
Solidità patrimoniale ai vertici del sistema. Al top la performance operativa
Mps chiude il bilancio 2023 con un utile di oltre 2 miliardi, 2,052 miliardi per la precisione, rispetto alla perdita di 178 milioni del 2022. Positivo anche il dato del solo quarto trimestre: 1,123 miliardi dai 310 milioni del trimestre precedente. Al 31 dicembre 2023 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 3.797 milioni di euro, in aumento del 21,7% rispetto all’anno precedente. I volumi di raccolta diretta si sono attestati a 90,6 miliardi di euro e risultano in crescita rispetto ai valori di fine settembre 2023 (+1,2 miliardi di euro).
I risultati hanno beneficiato del miglioramento della performance operativa, con il risultato operativo lordo pari a 1,954 miliardi, in crescita di oltre il 90% anno su anno. Solo nel quarto trimestre del 2023 il risultato operativo lordo si è attestato a 508 milioni, stabile trimestre su trimestre.
Come anticipato nelle scorse settimane dagli analisti, c’è la conferma del ritorno del dividendo a Siena a distanza di 13 anni (in anticipo di due anni rispetto al target del piano). Il consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima assemblea dei soci, prevista per l’11 aprile, il pagamento di un dividendo in contanti per azione di 0.25 euro, al lordo delle ritenute previste dalla legge, per un ammontare complessivo di 315 milioni. Tale distribuzione, se autorizzata dalla Banca Centrale Europea ed approvata dai soci, avrà luogo con data di stacco cedola il 20 maggio 2024.
Solidità patrimoniale ai vertici del sistema, sottolinea la banca nella trimestrale diffusa: a fine 2023, il Cet1 ratio fully loaded è al 18,1% rispetto al 15,6% del 2022, in crescita di 248 punti base su anno e post distribuzione di dividendi. Il Total Capital ratio sale al 21,6% dal 19,5% del 31 dicembre 2022.
Quanto al costo del rischio è stato pari a 57 punti base, in linea con la guidance. Inoltre, il totale dei crediti deteriorati a fine 2023 è pari a 3,5 miliardi di esposizione lorda con una esposizione netta di 1,8 miliardi. Il tasso di copertura, pari al 49,1%, è aumentato rispetto al 48,1% dell’anno prima a causa della maggior copertura delle sofferenze.
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