
Il 2023 chiude in crescita del 6,8% rispetto al 2022
Centri commerciali in netta ripresa, sono i dati di fatturato dei 12 mesi del 2023 a parlare chiaro, viene evidenziato chiaramente che il trend si è consolidato ulteriormente con un miglioramento del +2,4 per cento rispetto all’anno precedente e superiore anche al fatturato 2019 con un +1%. Questi risultati sottolineano un percorso di uscita dal periodo pandemico con segnali positivi per l’anno 2024. E’ quanto emerge dall’analisi mensile dei trend di settore a cui partecipano 300 strutture, pari a circa 10 mila punti di vendita realizzata in collaborazione tra CNCC ed EY, dal quale si riscontra che alla dinamicità del trend dei fatturati si aggiungono i miglioramenti costanti, mese su mese, dell’andamento degli ingressi rispetto al 2022. Il totale 2023 si chiude, infatti, con una crescita rispetto al 2022 con un + 6,8%, che riduce ulteriormente il gap verso il 2019 al -9,2%, e rende possibile prevedere un pieno recupero nel corso del 2024.
«Con i dati dei fatturati del 2023 – commenta Roberto Zoia, presidente di CNCC – possiamo confermare che l’Industria dei centri commerciali ha superato la crisi legata alla pandemia, raggiungendo un risultato migliore rispetto al 2019, anno pre-Covid. Altro dato altrettanto interessante viene dal raffronto con il 2022, in cui il 2023 segna un ulteriore miglioramento, nonostante l’ultimo trimestre del 2022 avesse registrato dati eccezionali in cui la ‘voglia di ritorno allo shopping’ era stata più evidente. In generale, nonostante si rilevino risultati diversi tra merceologie, il fatturato 2023 è sicuramente la conferma della validità e dell’apprezzamento da parte dei consumatori del modello centro commerciale. Per quanto riguarda le affluenze, il 2023 è contrassegnato sicuramente da un importante miglioramento, anche se rispetto al 2019 non è ancora stato raggiunto un totale recupero. Alcuni indicatori ci rendono comunque ottimisti per il 2024: ad esempio, la ripresa degli ingressi nei cinema, così come la forte performance della ristorazione sono un segnale importante delle nuove tendenze dei visitatori dei centri che contribuiranno sicuramente a raggiungere la frequenza di fruizione di un tempo».
Dal raffronto del fatturato annuo del 2023 con il 2022 risulta che tutte le categorie merceologiche riportano un andamento in crescita, ad esclusione dell’Elettronica di consumo che presenta una flessione del -7,1 per cento e i Beni per la casa con un limitato -1,6 per cento. A spingere la crescita è stata certamente l’accelerazione della Ristorazione più 15% e della Cura Persona e Salute +10,4 per cento, oltre al contribuito positivo dell’Attività di servizi +5,6 per cento, la Cultura e tempo libero +3,7 per cento e l’Abbigliamento +1,9 per cento.
“I segnali incoraggianti sul trend delle vendite dei centri commerciali – sottolinea Marco Daviddi, Strategy & Transactions Managing Partner di EY in Italia – sono il risultato di una variazione delle abitudini di consumo degli italiani, alla quale i gestori dei centri hanno saputo rispondere, innovando e trasformando il loro prodotto. Nell’ultimo anno è significativa la forte crescita della ristorazione (+15,8 per cento) e della cura della persona (+10,4 per cento), segnale di un consumatore più legato al concetto di benessere, alla ricerca di momenti conviviali e di svago e che trova nel centro commerciale anche una gamma di servizi più ampia e strutturata”.
Se si confrontano, invece, i fatturati degli anni 2023 e 2019, le categorie merceologiche con andamento positivo sono la Ristorazione (+10,3 per cento), Cura Persona, Salute (+10,2 per cento) e Cultura e Tempo Libero (+6,9 per cento). Mentre si rilevano gli stessi fatturati per l’Abbigliamento (-0,2 per cento) e i Beni per la casa (-1 per cento), si registrano flessioni per l’Elettronica di consumo (-7,1 per cento) e l’Attività di servizi (-3,3 per cento).
Infine, a dicembre 2023, tra i mesi più importanti per l’Industria grazie allo shopping natalizio, l’Osservatorio CNCC registra un -0,9 per cento alla voce fatturati, rispetto al 2022: questo risultato viene letto come un bilancio positivo, considerando che dicembre 2022 aveva registrato ottime performance e che il dato del 2023 raggiunge gli stessi valori del mese di dicembre 2019 pre-pandemia (-0,1 per cento). Inoltre, il dato fornito dal monitoraggio degli ingressi mostra un +2 per cento rispetto al 2022, mentre resta ancora in negativo (-10,5 per cento) rispetto al 2019. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, particolarmente positivo il dato che emerge per la Ristorazione che, già in recupero dall’anno scorso, registra nell’ultimo mese un incremento del 4,1 per cento rispetto a dicembre 2022 e un +6,4 per cento rispetto a dicembre 2019.
Confermato anche il dato della Cura persona e Salute, a dicembre 2023 in crescita dell’8,5 per cento rispetto al 2022 e del 15,7 per cento rispetto al 2019, mentre Cultura e Tempo libero ha un trend di stabilità (-0,7 per cento vs dicembre 2022 ma +1,6 per cento vs il 2019). Tra i comparti in calo in dicembre si registra l’Elettronica di consumo (-5,1 per cento rispetto al 2022 e -11,4 per cento rispetto al 2019) e i Beni per la casa (-5,1 per cento rispetto al 2022 e -2,7 per cento rispetto al 2019). Infine, l’abbigliamento che presenta un trend in chiaroscuro (-1,9 per cento vs dicembre 2022 ma +0,1 per cento vs 2019) e le Attività di servizi che registrano un -1,1 per cento rispetto al dicembre 2022 e un -6,7 per cento rispetto al 2019.
FOTO: ANSA