
Orsini parte in vantaggio, poi Garrone, Gozzi e Marenghi. Ora inizia il lavoro dei saggi, che cercheranno di ridurle a due in vista del voto del 4 aprile
La corsa alla presidenza di Confindustria parte a quattro. Tante sono le autocandidature arrivate ieri via mail, con la scadenza fissata alle 23.59, al comitato dei tre saggi nominati dell’associazione degli industriali. Sono loro che entro il 4 aprile, dopo un giro di incontri sui territori, dovranno presentare i candidati da sottoporre al voto decisivo dei 183 componenti del consiglio generale. Ma nel frattempo le autocandidature, sostenute dalle firme di almeno un decimo dello stesso consiglio, sono un modo per farsi avanti e pesarsi.
Ecco dunque davanti a tutti, con una cinquantina di firme, ci sarebbe il vicepresidente uscente Emanuele Orsini, industriale dell’edilizia in legno, a inseguire con oltre 40 il presidente del gruppo delle rinnovabili Erg e del Sole24Ore Edoardo Garrone, poi con una trentina il presidente di Duferco e Federacciai Antonio Gozzi, quindi l’altro vice uscente Alberto Marenghi, con venti abbondanti.
Numeri alla mano, Orsini si conferma dunque avanti. La sua campagna del resto è partita prima, con un messaggio di discontinuità rispetto ai quattro anni dell’uscente Bonomi, e ha raccolto consensi diffusi: oltre alla sua Emilia e alla Toscana, parti consistenti del Sud e del Lazio, e una fetta di Veneto. Orsini è coinvolto in una battaglia di carte bollate con Federlegno, legata alle spese di quando ne era presidente, ma qualche giorno fa ha ricevuto anche l’endorsement di un autorevole esterno, cioè l’ad di Intesa Carlo Messina con cui ha lavorato avendo in Confindustria la delega al credito.
Il suo primo sfidante è Garrone. Una lunga esperienza dentro l’associazione e un profilo diverso: è quell’imprenditore alla guida di un grande gruppo in cui molti industriali del Nord hanno visto il nome giusto per rilanciare Confindustria, dopo una serie di presidenze di piccoli imprenditori o manager. Lo appoggiano Assolombarda, la territoriale più grande, il Piemonte, una parte del Veneto. Ma è più forte del previsto anche la candidatura di Gozzi, che qualche settimana fa sembrava avere difficoltà e invece ha raccolto firme a Brescia, Bergamo e sparse tra Veneto, Toscana e Mezzogiorno.
Nella giornata di domani, dopo aver validato le autocandidature, i tre saggi Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi inizieranno il giro dei territori. Tentando una ricucitura, difficile si arrivi a un nome unico da sottoporre al consiglio, come qualcuno auspicava, ma l’obiettivo per contenere la frammentazione è scendere almeno a due. Nel frattempo anche i candidati si muoveranno per trasformare in consensi le firme, visto che non vincolano rispetto al voto segreto del 4 aprile. Parleranno di programmi, ma soprattutto di alleanze, mettendo sul piatto le vicepresidenze e le altre poltrone della galassia confindustriale.
Marenghi, sostenuto dal presidente uscente Bonomi, approccia lo sprint dalla quarta posizione, probabile sia aperto a un accordo con uno degli altri candidati. Ma il vero ago della bilancia potrebbe essere Gozzi, se decidesse di proseguire o accettasse di apparentarsi. La sua candidatura, per profilo, si sovrappone a quella dell’altro big ligure Garrone, con cui i rapporti sono incrinati. Motivo in più per considerare Orsini in vantaggio, anche se in cinque settimane può cambiare tutto.
Gozzi, nato a Chiavari nel 1954, è presidente del gruppo Duferco, della Virtus Entella e di Federacciai. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Genova, si è sempre occupato di attività e temi riguardanti l’industria, l’energia e lo shipping. E’ inoltre presidente di Interconnector Energy Italia, il consorzio che organizza le prime 80 imprese italiane energivore nei settori dell’acciaio, della chimica del cemento e della carta. E’ membro del Consiglio Generale di Confindustria e dell’Esecutivo dell’Aspen Institute. Fa parte, poi, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria, occupandosi, in particolare, dei complessi problemi tecnologici e finanziari che il processo di decarbonizzazione del sistema manifatturiero comporta.
Marenghi, casse 1976, di Mantova, è amministratore delegato di Cartiera Mantovana. L’azienda è stata fondata da un suo antenato nel 1615 e Marenghi ne rappresenta la 17ma generazione. Nel 2010 fonda Cartiera Galliera, di cui è presidente e amministratore delegato, con sede a Padova e successivamente nel 2013 Sumus Italia, di cui è vicepresidente, con sede a Milano. Quanto alla carriera in Confindustria, nel 2001 viene eletto presidente regionale dei Giovani Imprenditori della Lombardia e nel 2008 vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Nel 2014, all’età di 37 anni, viene eletto presidente di Confindustria Mantova. Da maggio 2020, con la presidenza Bonomi, è vicepresidente nazionale di Confindustria con delega all’Organizzazione, Sviluppo Associativo e Marketing.
Anche Orsini è nella squadra di Bonomi come vicepresidente con la delega al Credito, alla Finanza e al Fisco. Emiliano, classe 1973, è amministratore delegato di Sistem Costruzioni, e di Tino Prosciutti. Inoltre è presidente di Maranello Residence, consigliere delegato di Sistem Cubiertas Iberica Sl e consigliere di amministrazione di Afi, Associazione Forestale Italiana.
Garrone, nato a Genova nel 1961, è presidente del Consiglio di Amministrazione di San Quirico, la Holding finanziaria del Gruppo Garrone-Mondini, ed è presidente del Gruppo Erg. Inoltre riveste il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore. Lunga la sua esperienza confindustriale. Dal 2000 al 2002 è stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Da maggio 2008 ad aprile 2012 è stato vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione e il Marketing Associativo. Da maggio 2014 ad aprile 2016, Garrone è stato componente del Comitato di Presidenza di Confindustria, con delega per l’Internazionalizzazione associativa. Da maggio 2012 ad aprile 2014 ha rivestito il ruolo di presidente del Comitato tecnico per l’Ambiente e Internazionalizzazione del Sistema associativo.
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