
Corte Conti: “diverse segnalazioni su Pnrr”
«Nello scenario geopolitico ed economico aggravato da nuove incertezze, la gestione della politica economica si trova davanti a nuove sfide, sia sul fronte dell’economia reale sia dei conti pubblici. Spinte ed esigenze diverse, sapientemente bilanciate, devono garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito/Pil. Occorrono misure che, nel dare una risposta alle necessità di famiglie e imprese, assicurino un’ordinata e progressiva riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese entro una cornice compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito». E’ quanto ha affermato Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti, all’inaugurazione dell’Anno giudiziario.
Pio Silvestri, procuratore generale della Corte dei Conti, ha invece sottolineato che l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, terminata la predisposizione delle regole di contesto, è entrata nel vivo e già si registrano diverse segnalazioni di irregolarità. «In particolare si tratta – spiega – di indebita percezione ovvero non corretto utilizzo dei fondi da parte dei soggetti attuatori, irregolarità nella percezione dei contributi sub specie di opere non conformi al progetto o di assai significativi ritardi nella loro attuazione».
Sempre Silvestri ha sottolineato che “nello scorso anno ancora numerose sono state le sentenze che hanno riguardato i contributi per l’efficientamento energetico erogati dal GSE, che sono caratterizzati da una plurioffensività intrinseca, in quanto ledono sia l’interesse della Pubblica amministrazione ad incentivare corretti sistemi di risparmio energetico, che l’interesse dei consumatori a non veder rincarare le bollette per oneri mai sostenuti“. «Il fenomeno presenta una dimensione finanziaria consistente (talora di milioni di euro), rispetto alla quale – purtroppo – si registrano spazi non ampi di concreto recupero dei danni erariali riconosciuti, tenuto conto che buona parte delle aziende coinvolte sono risultate fallite o, comunque, incapienti», ha concluso.
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