
Risposta ironica di Unc: “Meglio tardi che mai”
Tornano a salire le tariffe Rc auto a novembre 2023hanno fatto segnare un +7,1% su base annua secondo l’Ivass, e il governo corre ai ripari convocando per domani 14 febbraio la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi per analizzare l’andamento del settore assicurativo. Incontro al quale prenderanno parte anche le associazioni dei consumatori e quelle delle autocarrozzerie e dei periti assicurativi.
E’ l’Unione Nazionale Consumatori a rispondere con ironia alla nota che mette in agenda l’appuntamento di domani sulle Rc Auto: «Per fortuna la Commissione si chiama di allerta rapida, altrimenti chissà quando l’avrebbero convocata – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – Le assicurazioni sui mezzi di trasporto, secondo i dati Istat, stanno rincarando ininterrottamente dal dicembre 2022. L’inflazione tendenziale è passata dal +0,2% di dicembre 2022 al +2,6% di maggio 2023 e da novembre ha superato il varco del 4%, arrivando a gennaio 2024 al +4,8%. Ancora peggio i dati Ivass, relativi alla sola rc auto, secondo i quali a novembre 2023 sono decollati del 7,8% su base annua – prosegue Dona – Naturalmente, meglio tardi che mai! Ma il problema è che se si interviene sempre dopo che i buoi sono già scappati è difficile farli rientrare nella stalla. Speriamo almeno che domani escano proposte concrete», conclude il presidente Unc.
Gli aumenti si traducono in una maggiore spesa di 31 euro in più a polizza, secondo i calcoli di Assoutenti, con Napoli e Prato che registrano il costo più alto della polizza Rc auto, con una media di oltre 559 euro, seguite da Caserta con 501 euro e Pistoia a 487 euro.
Anche Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, ritiene che la spesa per le riparazioni risulta “fortemente condizionata dagli incrementi dei listini dei pezzi di ricambio che dal 2021 ad oggi sono aumentati in media del +48%, e nell’ultimo anno del +13%”, ma anche dal fatto che “le compagnie di assicurazioni controllano direttamente o indirettamente il mercato della riparazione e utilizzano società broker delle riparazioni“.
I periti assicurativi dell’Aiped puntano invece il dito sulla prassi di “appaltare l’accertamento dei danni a società di capitali con vastissime aree di competenza territoriale denominate, impropriamente, ‘Authority’, soggetti che gestiscono l’accertamento e la stima dei danni per lo più da remoto, anche con l’impiego di personale non abilitato allo svolgimento dell’attività tecnica che può essere eseguita solamente da tecnici specializzati“.
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FOTO: SHUTTERSTOCK