
Lagarde: “serve maggiore sicurezza su calo inflazione a target 2%. Europee siano chance per rilanciare l’Unione monetaria”
«I dati confermano il processo di disinflazione in corso e questo processo continuerà secondo le previsioni, portandoci ancora più in basso nel 2024». Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella sua audizione trimestrale al Parlamento europeo.
L’approccio della Banca centrale continuerà a dipendere dai dati macro in arrivo di volta in volta, quindi anche la presidente, come altri banchieri avevano fatto prima di lei, invita a non fare troppe previsioni a lungo termine. «Sui tassi di interesse continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizioni, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e la solidità della trasmissione della politica monetaria. L’attività economica dell’eurozona è stata piuttosto debole nel 2023 e questa debolezza ha caratterizzato tutti i settori. Ma gli indicatori prospettici segnano una ripresa nel prossimo anno», ha aggiunto.
Lagrade spiega che i motivi per rafforzare la nostra moneta unica sono più forti che mai. «Le prossime Europee saranno un’opportunità per un programma ambizioso sulla nostra unione economica e monetaria. E’ essenziale che tutte le forze politiche colgano questa opportunità per assicurare che l’Europa possa rispondere alle sfide che abbiamo davanti”. “I primi 25 anni della moneta unica sono stati un successo ma non tutti i traguardi dell’unione monetaria sono stati raggiunti», ha concluso.
Intanto nell’ultima riunione la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati per la terza volta consecutiva, rispettando le attese di mercato. Gli analisti scommettono su un primo taglio dei tassi già ad aprile ma i funzionari non si sbilanciano e continuano ad invitare alla cautela. La Bce si muoverà sulla base dei dati che usciranno di volta in volta, quindi fare previsioni a lungo termine non serve.
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