
“Hanno consapevolmente danneggiato la salute dei giovani”
Il sindaco di New York Eric Adams fa causa alle società di social media per danni alla salute mentale di bambini e ragazzi. Nel mirino sono finite Meta, Facebook, Instagram, Snap, ByteDance, Youtube e Google. Secondo la causa, depositata presso la Corte Superiore della California, le società in questione hanno intenzionalmente progettato le loro piattaforme per “manipolare e creare dipendenza intenzionale da bambini e adolescenti dalle applicazioni dei social media”. «Negli ultimi dieci anni, abbiamo visto quanto il mondo online possa creare dipendenza e travolgente, esponendo i nostri figli a un flusso continuo di contenuti dannosi e alimentando la crisi nazionale di salute mentale dei nostri giovani», ha affermato Adams in una nota.
«I minori vanno protetti, questo è certo. Non per niente queste app, come richiesto anche dal Garante della Privacy, sono 13+, ossia vietate ai minori di 13 anni. Il punto, quindi, più che fare cause, è di fare di più sul fronte dell’age verification system, ossia realizzare le condizioni perchè questa regola fondamentale dull’età di accesso sia rispettata. E su questo le stesse piattaforme possono e devono fare di più. Per il resto, non c’è dubbio che le piattaforme fanno di tutto per catturare l’attenzione del consumatore e fargli passare più tempo al loro interno. Questa però non è una novità. Da sempre nei supermercati cercano di farti girare a lungo nelle corsie per fare più acquisti. Gli ecosistemi digitali, certo, hanno uno strumentario di neuromarketing che rende tutto più efficace, ma non per questo illegale, purché sia rivolto a consumatori adulti e consapevoli. Quello che serve è investire di più sulla consapevolezza dei consumatori, cominciando nelle scuole. Anche i genitori non devono assegnare ai social media una funzione di intrattenimento e devono imparare a individuare i contenuti di qualità affidabili. Per questo come associazione ci stiamo muovendo in questa direzione con il progetto Sprint, utile a valorizzare contenuti e creator con un positivo impatto sociale», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Il mese scorso Mark Zuckerberg, CEO di Meta, si è scusato con le famiglie durante un’audizione al Senato degli Stati Uniti sull’impatto che i social media hanno sui bambini.Un portavoce ha affermato che l’azienda desidera che gli adolescenti abbiano “esperienze online sicure e adatte all’età”, mentre TikTok ha affermato che continuerà a lavorare per mantenere la comunità al sicuro affrontando le sfide a livello di settore.
Meta, TikTok e YouTube stanno già affrontando centinaia di cause legali intentate per conto di bambini e distretti scolastici per la dipendenza dai social media.
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