
Registrato a gennaio un surplus di 576 milioni di euro. Risultato legato ai tagli alla spesa pubblica
La motosega di Javier Milei sembra funzionare in Argentina, che a gennaio ha registrato un avanzo finanziario di 518.408 milioni di pesos argentini pari a 576 milioni di euro. Si tratta del primo risultato finanziario positivo del Paese dall’agosto 2012 e per il mese di gennaio dal 2011, secondo i dati del ministero dell’Economia. Nel primo mese dell’anno, l’Argentina ha registrato un avanzo primario di 2.010 miliardi di pesos argentini circa 2.234 milioni di euro, mentre le entrate totali hanno raggiunto i 6.100 miliardi, 6.830 milioni di euro, con un incremento del 256,7% su base annua.
Questi risultati, sostengono gli analisti, sono legati ai forti tagli alla spesa pubblica che il presidente ultraliberista Javier Milei ha attuato da quando è entrato in carica lo scorso 10 dicembre, con un piano fiscale shock che ieri si è concretizzato nell’eliminazione per decreto dei fondi fiduciari pubblici. Il risultato fiscale di gennaio è stato celebrato sui social dal capo dello Stato con lo slogan “Deficit zero non si negozia”, anche il ministro dell’Economia, Luis Caputo, aveva scritto sul suo account dopo aver annunciato il primo surplus finanziario del Paese in 12 anni.
Sebbene non si sia arrivati alla drastica eliminazione della banca centrale e la sostituzione della moneta nazionale con il dollaro, come aveva annunciato il Presidente argentino Milei, ha attuato il suo piano shock per il Paese con le prime mosse per risollevare un’economia sprofondata in una delle crisi più gravi della sua storia. L’Argentina prova a voltare pagina, in un percorso che appare pieno di ostacoli e che potrebbe costare caro alla già fragile economia nazionale.
Il piano dei tagli del governo insediatosi alla fine dello scorso anno ha previsto la forte svalutazione della sua valuta e tagli ai sussidi per l’energia e i trasporti come parte delle misure shock che il nuovo presidente Javier Milei ritiene necessarie per affrontare una emergenza economica.
La nazione è colpita da un’inflazione annua del 143%, la sua valuta è crollata e quattro argentini su dieci sono poveri. Il Paese ha anche un deficit fiscale enorme, un deficit commerciale di 43 miliardi di dollari, oltre a un debito di 45 miliardi di dollari nei confronti del Fondo monetario internazionale, di cui 10,6 miliardi di dollari dovuti ai creditori multilaterali e privati ??entro aprile. Nell’ambito del piano shock, le gare d’appalto per tutti i progetti di lavori pubblici saranno annullate e alcuni posti di lavoro statali tagliati per ridurre le dimensioni del Governo. L’amministrazione Milei sta anche progettando la riduzione del numero dei ministeri da 18 a 9.
I tagli totali alla spesa ammonteranno al 2,9% del prodotto interno lordo. L’obiettivo del nuovo governo è eliminare l’anno prossimo il deficit di bilancio primario, che non tiene conto del pagamento degli interessi. E al momento il presidente ultraliberista sta portando a casa i primi successi.
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FOTO: ANSA