
Venti giorni in più per inviare le comunicazioni
Via libera definitivo dall’Aula del Senato al decreto Superbonus. Il decreto, approvato a fine anno dal consiglio dei ministri, salva i lavori col 110% certificati entro il 31 dicembre scorso e prevede, tra l’altro, un aiuto per i redditi bassi, limitando gli interventi con il bonus barriere architettoniche per evitarne l’uso improprio.
Il provvedimento, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera il 31 gennaio scorso, diventa quindi legge. Non è stata quindi introdotta alcuna ulteriore forma di proroga. Confermate infatti le misure inserite nel testo approvato dal governo il 28 dicembre scorso. Il contributo per consentire alle famiglie a basso reddito di effettuare nel 2024 i lavori già programmati usufruendo del 110% e la sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme a tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e non hanno conseguito il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile. Per i lavori che saranno effettuati nel 2024 resta la detrazione del 70% prevista a legislazione vigente.
In particolare per tutelare le famiglie economicamente più fragili e consentire loro la conclusione dei cantieri Superbonus 110% che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% al 31 dicembre 2023, il decreto riconosce uno specifico contributo ai cittadini con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro in relazione alle spese sostenute dal primo gennaio a 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, pari a 16,4 miliardi, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.
E’ inoltre prevista la cosiddetta sanatoria in base alla quale non devono essere restituite le somme risultanti negli stati di avanzamento dei lavori effettuati fino al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui, a causa del mancato completamento degli interventi, non sia stato realizzato il miglioramento delle due classi energetiche. Il decreto interviene anche in materia di sismabonus e di bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche restringendone l’applicazione.
Ci saranno venti giorni di tempo in più per cittadini e imprese, come anticipato sopra, che stanno usufruendo degli incentivi in edilizia – dal Superbonus alle altre agevolazioni per ristrutturare gli immobili all’insegna dell’efficientamento energetico e per la protezione antisismica – per inviare le comunicazioni relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito in merito ai costi sostenuti nel 2023: si va, infatti, verso lo slittamento del termine del 16 marzo, attraverso un provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio, dopo aver ricevuto conferme dal ministro e dal viceministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo in merito alle richieste della nostra categoria di rinviare la scadenza che, presumibilmente, sarà fissata nella giornata del 4 aprile prossimo, come riferito all’agenzia di stampa Ansa.
I professionisti avevano invocato già da settimane un’adeguata proroga del termine per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, ai fini della elaborazione della dichiarazione precompilata, per agevolare una platea innumerevole composta da colleghi, aziende assistite e amministratori di condominio, anche in considerazione dei tempi con cui è stato messo a disposizione il software per effettuare l’adempimento. Grazie alla proroga, come sottolineato, infine, dal consigliere dei commercialisti delegato alla fiscalità Salvatore Regalbuto, ci saranno 20 giorni in più per poter provare ad “individuare al fotofinish soggetti cessionari disponibili ad acquistare i crediti.
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FOTO: IMAGOECONOMICA