
Allo studio stop appalti di 2-5 anni alle aziende con gravi violazioni
Sotto la lente i reati o le violazioni delle imprese del settore in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Si pensa anche a un intervento sui benefici fiscali per chi non rispetta le norme.
Forti criticità in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro sono state riscontrate nel settore dell’edilizia, sulla base dell’attività ispettiva svolta nel corso del 2023. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, a quanto si apprende, svolgendo l’informativa in Consiglio dei Ministri dopo l’incidente di Firenze, ha spiegato che su un totale di 92.658 accessi, 20.755 sono inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con un incremento di 3.720 ispezioni rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda gli accessi ispettivi in edilizia, il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus 110%. Il Ministro ha spiegato che secondo l’ultimo rapporto Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 -16,1% rispetto al 2022, 1.041 delle quali con esito mortale -4,5%
Tra le misure allo studio ci sarebbe anche l’interdizione dagli appalti da due a cinque anni in caso di gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o di accertata responsabilità penale per reati in tema. Si sta elaborando al riguardo infatti un provvedimento organico per potenziare la tutela della salute e sicurezza, che sarà discusso al prossimo Cdm.
Allo studio anche la sospensione e decadenza dai benefici fiscali e contributivi per le imprese irregolari, sempre secondo quanto si apprende al termine del Cdm odierno.
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FOTO: ANSA
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