
Holzmann ha evidenziato i rischi di inflazione derivanti dai salari, nonché le continue tensioni sui trasporti marittimi nel Mar Rosso
Robert Holzmann ritiene improbabile che la BCE tagli i tassi prima della Fed. In una intervista concessa a Bloomberg TV il governatore della banca centrale austriaca e quindi anche membro del consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ha riferito chiaramente: «se la Fed cambiasse il suo rialzo della politica monetaria, allora presumo che avrà le stesse condizioni dell’Europa, perché queste aree valutarie sono interconnesse, quindi questo significherebbe anche che dobbiamo ripensare la politica monetaria. Ma in genere la Fed negli ultimi anni è sempre andata per prima di circa sei mesi, quindi suppongo, ceteris paribus, per come stanno le cose, che anche noi seguiremmo con un ritardo. Non vedo circostanze che ci portino a tagliare prima».
Holzmann, come tutti i suoi colleghi prima di lui, compresa la Lagarde, ha invitato alla prudenza, evidenziando i rischi di inflazione derivanti dai salari, nonché le continue tensioni sui trasporti marittimi nel Mar Rosso: «Non abbiamo un piano di pace, non abbiamo una soluzione. Di conseguenza, il conflitto potrebbe ribollire ed esplodere in un momento. E se così fosse, supponiamo di avere una petroliera bloccata nel Golfo di Hormuz, i prezzi del petrolio aumenterebbero enormemente. Le possibilità sono scarse ma la realtà è lì».
Intanto nell’ultima riunione la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati per la terza volta consecutiva, rispettando le attese di mercato. Gli analisti scommettono su un primo taglio dei tassi già ad aprile ma i funzionari non si sbilanciano e continuano ad invitare alla cautela. La Bce si muoverà sulla base dei dati che usciranno di volta in volta, quindi fare previsioni a lungo termine non serve.
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