Usa e Ue varano nuove sanzioni per Mosca che contrattacca: “Illeagali, risponderemo”
E’ stato il segretario al Tesoro americano Wally Adeyemo ha dichiarare che gli Stati Uniti imporranno sanzioni su oltre 500 obiettivi venerdì per celebrare il secondo anniversario dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
Adeyemo ha affermato che le sanzioni saranno adottate in collaborazione con altri paesi. Separatamente, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matt Miller ha anche segnalato che Washington è pronta a imporre sanzioni su larga scala contro la Russia nei prossimi giorni.
Le misure, tra le altre cose, prenderanno di mira la macchina militare del presidente russo Vladimir Putin e il complesso industriale militare, ha affermato Miller.
Alla vigilia del secondo anniversario dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il Presidente americano Joe Biden, sottolinea, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, che in questo momento si “constata ancora più vividamente quello che avevamo capito sin dal primo giorno, vale a dire che Putin ha fatto male i calcoli“. Continua il botta e risposta a distanza tra Biden e Putin, quest’oggi concretizzato da parte degli Stati Uniti con una nuova ondata di sanzioni a Mosca, proprio in occasione del secondo anniversario di guerra in Ucraina.
Intanto anche la Presidenza Ue parla dell’Ucraina e di come l’Europa è stata e rimarrà al fianco della nazione sotto attacco russo: «la situazione sul terreno richiede il nostro continuo supporto. E’ chiaro che in questo momento la situazione non è buona sul campo. E’ essenziale che noi aumentiamo la nostra assistenza militare, finanziaria e umanitaria. – Lo ha detto il primo ministro belga, Alexander De Croo, presidente di turno dell’Ue, in conferenza stampa a Varsavia con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e col premier polacco, Donald Tusk – Noi aiuteremo l’Ucraina finché sarà necessario», ha aggiunto De Croo ricordando che, con le sanzioni approvate oggi sono oltre 200 le entità e personalità russe nella lista nera.
“Se Putin non paga il prezzo della morte e della distruzione che sta provocando, andrà avanti“. Lo sottolinea il presidente americano Joe Biden nel giorno in cui gli Stati Uniti annunciano una nuova serie di sanzioni su oltre 500 obiettivi russi in risposta alla morte di Navalny. L’Ue, come abbiamo già scritto sopra ha varato ufficialmente il 13esimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Pacchetto che, spiega la Commissione, mira a limitare ulteriormente l’accesso della Russia a tecnologie militari e a inserire nell’elenco altre imprese e persone che intervengono nello sforzo bellico russo.
Non tarda ad arrivare la risposta di Mosca definendo il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia varato dall’Ue “illegale“, la Russia ha intenzione di rispondere. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, ammonendo che “le azioni ostili dei Paesi occidentali avranno una risposta tempestiva e adeguata“.
Intanto l’economia russa cresce a causa della guerra. «Mentre l’economia russa continua a crescere sulla carta, uno sguardo più attento rivela che ciò è dovuto al significativo aumento delle spese militari: il 6% del Pil nel 2024 pari a 109 miliardi di euro. La Russia è diventata un’economia di guerra. L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 7,4% a causa dell’elevata spesa pubblica, dell’alta crescita dei salari in un mercato del lavoro in contrazione e di una valuta in calo di oltre il 20% rispetto al dollaro nel 2023. La Banca Centrale è stata costretta ad aumentare i tassi di interesse al 16%». Così la Commissione Europea in un’analisi sull’impatto delle sanzioni.
La guerra scatenata due anni fa dall’invasione russa delle regioni orientali dell’Ucraina ha già avuto un “orribile costo umano e il suo impatto continuerà per generazioni“: lo ha detto il responsabile dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk, alla vigilia del secondo anniversario del conflitto.
Anche il governo italiano è al lavoro per il primo appuntamento del G7 dei capi di governo a presidenza italiana, il meeting coincide con il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Il 24 febbraio infatti è la data della riunione, una scelta altamente simbolica. A maggiore ragione se si considera che Roma sta negoziando un accordo sulla sicurezza con Kyiv, dopo che qualcosa di simile è stato siglato già a Parigi, Londra e Berlino.
C’è una sovrapposizione di interessi e narrazioni strategiche dietro al possibile meeting che, sebbene niente sia ancora ufficiale, potrebbe essere tenuto da Kyiv, durante una visita lampo di Meloni. Palazzo Chigi sta gestendo modi e tempi, anche in funzione della sicurezza necessaria in un ambiente che Valdimir Putin ha trasformato in campo di battaglia due anni fa. Per la presidente del Consiglio, la cornice rappresentata dal G7 non è solo motivo per celebrare l’anniversario dalla parte giusta della storia, ma diventa anche uno stimolo per il sistema-Italia dinanzi agli alleati. In videoconferenza con tutti i capi di Stato domani si collegherà Volodymyr Zelensky, prima del colloquio vero e proprio fra Giorgia Meloni e i leader degli altri sei Stati oltre ai vertici dell’Ue, von der Leyen e Michel.
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