
La Commissione nazionale per la strategia e le previsioni (Cnsp) prevede cali fino al 2026
In Romania la produzione di carbone è diminuita del 18,9% nel 2023, ammontando a quasi 2,486 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) secondo quanto riferisce una nota dell’Istituto nazionale di statistica (Ins). Sempre lo scorso anno il Paese ha importato 196 mila tep di carbone netto, 196.700 tep in meno rispetto al 2022.
La Commissione nazionale per la strategia e le previsioni (Cnsp) ha stimato che fino al 2026 la dinamica della produzione di carbone, così come la sua importazione, dovrebbe diminuire, poiché verranno messe in funzione altre capacità di produzione di energia. Prevede infatti per quest’anno che sia la produzione sia l’import diminuiranno del 6,7% rispettivamente a 2,525 milioni tep e 195 mila tep, mentre nel 2025 la prima crollerà dell’8,6 per cento (a 2,31 milioni tep) ed il secondo del 4,5 per cento (a 185 mila tep); nel 2026 la diminuzione prevista per la produzione è del 10,2 per cento (a 2,075 milioni di tep), per l’import del 2,5 per cento (a 180 mila tep).
L’economia della Romania rientra tra quelle avanzate dell’Europa orientale. Essa è destinataria di molti investimenti stranieri ed è particolarmente attiva nel commercio europeo dell’elettromeccanica, della chimica e del tessile. I centri economici principali sono la capitale Bucarest (industria e finanza) e Timi?oara (città storicamente all’avanguardia industriale e principale direttrice dei capitali stranieri, tanto da essere soprannominata l'”ottava provincia veneta” in Italia).
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