Incontro a Palazzo Chigi per la Cisl è stato “positivo”, per Cgil e Uil “no”
A palazzo Chigi l’incontro tra il governo e le rappresentanze sindacali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Al tavolo per il governo sono presenti il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Per i sindacati partecipano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Confsal, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Angelo Raffaele Margiotta e il vice segretario generale dell’Ugl, Luigi Ulgiati. Presenti anche il segretario confederale della Cisal, Massimo Blasi, il presidente di Confintesa, Massimo Visconti, e Guido Lutrario e Fabio Galati dell’esecutivo confederale nazionale dell’Usb. Subito dopo, sarà la volta di Alleanza Cooperative, Ance, Casartigiani, CNA, Confapi, Confartigianato e Confindustria.
Dal primo ottobre al via l’obbligo di patente a punti, con bonus e malus per le imprese e per i lavoratori autonomi dei cantieri temporanei o mobili. E’ quanto prevede la bozza del dl Pnrr. Tra le novità, anche la somministrazione illecita di manodopera torna reato penale e nuove assunzioni di ispettori tecnici per aumentare i controlli.
La patente, si legge nella bozza, è rilasciata, in formato digitale, dalla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro subordinatamente al possesso dei seguenti requisiti da parte del responsabile legale dell’impresa o del lavoratore autonomo richiedente: iscrizione alla camera di commercio industria e artigianato; adempimento, da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, degli obblighi formativi di cui all’articolo 37; adempimento, da parte dei lavoratori autonomi, degli obblighi formativi previsti dal presente decreto; possesso del documento unico di regolarità contributiva in corso di validità (DURC); possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR); possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF).
Nelle more del rilascio della patente è comunque consentito lo svolgimento delle attività di cui al Titolo IV, salva diversa comunicazione notificata dalla competente sede dell’Ispettorato del lavoro. La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente di operare nei cantieri temporanei o mobili con una dotazione pari o superiore a 15 crediti.
Intanto sono in arrivo altri 766 ispettori del lavoro: è quanto prevede la bozza del decreto Pnrr con le norme sulla salute e la sicurezza attese nel pomeriggio in Consiglio dei ministri fissata per questo pomeriggio. In particolare si tratta di 466 assunzioni che saranno sbloccate, sulla base di un vecchio concorso e di 300 nuove assunzioni.
Sono previsti, inoltre “il coordinamento delle attività ispettive e il potenziamento del sistema sanzionatorio in relazione ai subappalti e alla somministrazione illecita e fraudolenta“. La notizia arriva ancora da una nota di Palazzo Chigi dopo gli incontri tra esecutivo e rappresentanze sindacali e datoriali sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Il Governo, nell’illustrare alle parti i contenuti delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che il tema è all’attenzione dell’Esecutivo fin dal suo insediamento con interventi specifici del ministero del Lavoro e che sulla sicurezza continuerà il confronto già avviato con le parti sociali». Il dettaglio delle misure, viene spiegato, sarà discusso nel Consiglio dei ministri di oggi.
«Un incontro positivo e apprezzabile, in cui il Governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni – lo ha detto al termine dell’incontro a palazzo Chigi sulla sicurezza il leader Cisl Luigi Sbarra – In particolare la ministra Calderone ha preannunciato la volontà di rafforzare controlli , ispezioni , assunzioni , sanzioni , investimenti . Sono misure in parte condivisibili, che rispondono ad alcune priorità avanzate dalla Cisl ma che per essere davvero efficaci devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale. Aspettiamo di conoscere nel merito i contenuti del Decreto per una valutazione completa. Bisogna dare continuità al confronto, renderlo strutturale, costante, per costruire insieme una controffensiva partecipata contro le morti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali. Pensiamo ad un vero e proprio patto che unisca Governo, Sindacati e Imprese per porre fine a una strage silenziosa che porta via oltre mille vittime ogni anno creando decine di migliaia di infortuni – continua il segretario della Cisl – Al Governo chiediamo di dare concretezza e profondità a queste proposte, dentro un metodo decisionale compartecipato, fondato su una corresponsabilità che impegni ogni parte a comportamenti conseguenti».
Se per il segretario della Cisl l’incontro con il Governo è stato positivo per Maurizio Landini a capo della Cgil “assolutamente inadeguato“. Sulla sicurezza sul lavoro dal Governo sono arrivare «risposte non all’altezza della gravità della situazione e la Cgil ha intenzione di proseguire la mobilitazione con tutte le forme possibili – ha detto il segretario generale Landini al termine dell’incontro a Palazzo Chigi – Alcune delle proposte avanzate dal sindacato e che non hanno trovato riscontro nelle risposte del Governo non costano – ha poi detto Landini – l’incontro non è stato all’altezza dei bisogni che abbiamo. Per il metodo perché essere convocati alle 8.30 quando hanno il consiglio dei ministri alle 15.30 e ci consegnano un testo dopo un’ora che è iniziato il confronto, dà l’idea non c’è una grande volontà di trovare degli accordi con i sindacati. Poi ci sono cose che non costano, che non fanno e che continuano a non fare, – Landini ha ribadito la richiesta di?- ripristinare la parità di trattamento, economico e normativo, per tutti i lavoratori di tutta la filiera degli appalti. Viene lasciata la giungla del subappalto, su questo nessuna risposta. La patente a punti la chiediamo per tutti i settori, il Governo dice che la fa per i cantieri mobili, il 95% degli edili. Nessuna risposta – ha aggiunto – neanche sull’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Per il Governo – ha concluso il numero uno della Cgil – deve continuare quel modello folle fatto di appalti e subappalti a cascata e di non rispetto delle norme di legge. Siamo molto lontani dalla sensibilità che ci vorrebbe nei confronti dei lavoratori. Così non va bene».
Sull’annunciata stretta normativa per garantire più sicurezza sui luoghi di lavoro e arginare le morti, ormai tre in media al giorno, mille all’anno, tuttavia, non sembrano esserci punti di intesa tra l’esecutivo ei sindacati. Il testo preparato dal governo ricalca quello che la ministra Calderone aveva preparato prima della tragedia di Firenze, con cinque operai morti e con ogni probabilità confluirà nel dl Pnrr. All’interno del provvedimento, però, non c’è nulla delle richieste sindacali tra le quali figurano la patente a punti, il reato di omicidio sul lavoro, la Procura nazionale sulla sicurezza, il divieto di subappalto a cascata senza limiti, l’estensione ai lavori privati della norme di garanzia del Codice degli appalti pubblici. La somministrazione illecita di manodopera non sarà reato, ma sale solo l’ammenda da 20 a 30 euro al giorno per ciascun lavoratore irregolare. Nonostante ciò, il ministro del Lavoro ha ripetuto in questi giorni che il reato ci sarà.
Leggi anche: Strage di Brandizzo
«C’è un problema di metodo. Lei dice che oggi ci illustrerà delle proposte che saranno decise nel consiglio dei ministri delle 15.30. Come al solito, però, l’illustrazione è orale. Non abbiamo un testo del documento. Cgil, Cisl e Uil hanno presentato una piattaforma unitaria da circa un anno e mezzo, ma non discutono con il ministro del Lavoro su questo tema da luglio dello scorso anno», avrebbe dichiarato il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso del tavolo a Palazzo Chigi sulla sicurezza sul lavoro rivolgendosi al sottosegretario alla presidenza del consiglio.
«Oggi chiederemo una sorta di patto di cantiere, cioè un tavolo permanente tra le parti sociali per i diritti e doveri dei lavoratori e delle imprese, un monitoraggio permanente con proposte – ha fatto sapere la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, entrando a Palazzo Chigi – Non si può agire sulla scia dell’emotività, sulla pancia – ha aggiunto – la materia è complessa. Serve formazione per la sicurezza per chiunque metta piede in cantiere e l’applicazione corretta dei contratti collettivi. In merito all’ipotesi dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, Brancaccio ha sottolineato che?- bisogna intervenire a monte, formando i lavoratori e le imprese. L’omicidio sul lavoro interviene tardi, non previene».
FOTO: SHUTTERSTOCK