
L’IPC core di gennaio aumenta del 2,0% su base annua, rispetto all’1,8% previsto, mentre a dicembre era del 2,3%
L’inflazione core al consumo in Giappone ha rallentato per il terzo mese consecutivo a gennaio,superando le previsioni ma mantenendosi sull’obiettivo del 2% della banca centrale, fattore che sta portando i trader a scommettere sulla fine dell’era dei tassi negativi da parte della Bank of Japan, nella riunione di aprile. L’IPC core di gennaio aumenta del 2,0% su base annua, rispetto all’1,8% previsto, mentre a dicembre il dato era del 2,3%. E’ quanto riporta il ministero degli Affari interni e delle comunicazioni. Da segnalare che la componente core del dato in Giappone include i prezzi dei beni energetici ma esclude i prezzi dei beni alimentari freschi.
Il rallentamento è dovuto in parte al forte calo dei costi energetici, che riflette l’effetto base del forte aumento dello scorso anno e dei sussidi governativi volti a frenare la benzina e le bollette
Il cosiddetto indice “core core”, che esclude sia i prezzi dei prodotti alimentari freschi che quelli dell’energia, osservato da vicino dalla BOJ come indicatore ristretto dell’andamento più ampio dei prezzi, è aumentato del 3,5% su base annua a gennaio, dopo un aumento del 3,7%. in dicembre.
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