
Il sindacato annuncia la mobilitazione e etichetta il bonus badanti del Governo come “Operazione di facciata”
Era nell’aria e ora arriva l’annuncio ufficiale da parte della Cgil, che sarà in piazza sabato 9 marzo a Roma “per il cessate il fuoco, impedire il genocidio, garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, liberare gli ostaggi e prigionieri, la fine dell’occupazione, il riconoscimento dello stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu e l’organizzazione di una conferenza internazionale per pace e giustizia in Medio Oriente“. Una mobilitazione “in difesa del diritto di manifestazione, sciopero e libertà di associazione“, viene spiegato in una nota dal sindacato.
La Cgil ribadisce “profonda disapprovazione e preoccupazione democratica per le violente cariche delle forze dell’ordine sui cortei di studenti“.
Nei giorni scorsi, si è tenuto in piazza del Campidoglio il flashmob promosso da molte associazioni, comprese Anpi, Acli, e appunto Cgil, per chiedere il cessate il fuoco “in Ucraina, in Palestina e in tutti i teatri di guerra che vedono come vittime i civili“. “Pace subito” hanno scandito i partecipanti mentre reggono e sventolano una grande bandiera della pace portata poi sulle scale del Campidoglio, viene anche chiesto di fare rumore con le chiavi.
Le associazioni degli studenti hanno acceso i fumogeni con i colori della pace, mentre i partecipanti alla manifestazione sventolavano bandiere della pace e della Palestina. Nell’occasione era presente anche il segretario generale della Cgil Landini, che sarà in piazza a Roma anche il 9 marzo.
Ma la Cgil, oggi dichiara anche la sua aperta contestazione alla decontribuzione per le badanti prevista dal dl Pnrr, definendola “l’ennesima operazione di facciata buona per la propaganda“.
«Innanzitutto – spiegano Cgil nazionale, Filcams Cgil e Spi Cgil – per l’estrema esiguità delle risorse stanziate, di cui nel biennio 2025-2026 potrà beneficiare una platea estremamente ridotta, che va da 13 mila a 19 mila persone a fronte di 3,8 milioni anziani non autosufficienti di cui almeno un milione assistito da assistenti familiari – per la Cgil – occorre investire con un progressivo, certo, strutturale e ben più consistente incremento dei fondi sanitari e sociale per sostenere l’assistenza per milioni di persone non autosufficienti e le loro famiglie».
FOTO: ANSA