
La generazione di cassa è forte e il dividendo sale a 0,70 euro
Salgono gli utili ma scende il fatturato in casa Prysmian nel 2023. Il gruppo ha infatti registrato un aumento dei profitti netti del 7,5% a 547 milioni di euro dai 509 del 2022. L’utile netto di pertinenza degli azionisti della capogruppo è stato pari a 529 milioni dai 504 milioni precedenti. I ricavi ammontano invece a 15,354 miliardi di euro, -1,1% rispetto al 2022 e sotto le attese del consenso a 15,574 miliardi. Molto bene il Business Projects che ha registrato una crescita organica a doppia cifra, per la precisione +15,3% a 2,508 miliardi grazie a una esecuzione puntuale dei progetti di interconnessione e di parchi eolici offshore e ai progetti con margini migliori. Invece i ricavi del Business Energy sono calati dell’1,3% a 11,357 miliardi, mentre i volumi del Business Telecom segnano -18,9% a 1,489 miliardi soprattutto a causa della flessione del mercato statunitense.
L’ebitda è cresciuto nell’anno del 9,4% a 1,62 miliardi di euro con margini in miglioramento al 10,6% (9,3% nel 2022). Dai conti emerge poi una forte generazione di cassa, con un Free Cash Flow pari a €724 milioni, in crescita del 29,5% rispetto al 2022.
Il CdA ha proposto un aumento del dividendo a €0,70 per azione (vs €0,6 del 2022). L’ammontare complessivo sarà di circa 191 milioni. Il dividendo, se deliberato, sarà posto in pagamento a partire dal 24 aprile con data stacco il 22 aprile. Prysmian prevede di aumentare progressivamente il dividendo totale distribuito agli azionisti di circa il 10% annuo fino al 2027.
Per il 2024, l’azienda prevede un Adjusted Ebitda nell’intervallo tra 1.575 e 1.675 milioni di euro e un Free Cash Flow tra 675 e 775 milioni, oltre a una riduzione delle emissioni di gas serra Scope 1&2 del 36% e Scope 3 del 13% rispetto al 2019.
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