
“Gli Stati hanno il potere di vietare alcune cariche statali ma non quelle federali e in particolare la presidenza”
La Corte Suprema statunitense ha respinto la sentenza di un tribunale del Colorado che, a dicembre, vietava a Donald Trump di partecipare alle primarie repubblicane per le presidenziali.
Il fermo era dettato da alcune regole citate dalla costituzione (per la precisione la sezione 3 del 14° emendamento) secondo le quali le persone che partecipano ad un’insurrezione (una delle accuse che vedono coinvolto Donald Trump come responsabile dell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021) non possono partecipare alle elezioni per a presidenza.
Si tratta, in realtà, di una decisione attesa visto che diversi dei nove giudici di cui è composta la corte suprema statunitense, sono apparsi scettici sulle motivazioni avanzate dal tribunale del Colorado.
«Penso che la questione che bisogna affrontare sia perché un singolo stato dovrebbe decidere chi diventerà presidente degli Stati Uniti», ha detto il giudice Elena Kagan, uno dei membri più progressisti della corte. «Gli Stati possono vietare alle persone di ricoprire o candidarsi per ricoprire cariche statali», si legge nella sentenza. «Ma non hanno il potere, ai sensi della Costituzione, di far rispettare la Sezione 3 per quanto riguarda gli uffici federali, in particolare la Presidenza».
Dopo che il Colorado ha escluso Trump dal ballottaggio, altri due stati, Maine e Illinois, hanno fatto lo stesso. Attualmente Trump sembra essere il favorito non solo per le primarie repubblicane ma anche per la corsa alla Casa Bianca a novembre.
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