La Banca del Canada ha mantenuto i tassi di interesse al livello del 5%, in linea con le aspettative.
L’analisi dell’istituto ha evidenziato anche un rallentamento della crescita economica globale nel quarto trimestre, compreso il PIL statunitense pur restando, quest’ultima, un’economia sorprendentemente robusta. Piatta, invece, la zona euro alla fine dell’anno dopo la contrazione nel terzo trimestre.
Buone notizie dal rallentamento dell’inflazione sia per gli USA che per l’Europa. Guardando nello specifico al Canada nel quarto trimestre l’economia ha visto una crescita più ampia del previsto con un PIL reale cresciuto dell’1% dopo essersi contratto dello 0,5% nel terzo trimestre.
Il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 5% anche se resta preoccupato per i rischi persistenti sulle prospettive di inflazione (quella complessiva è al 2,9%, oltre il 2% stabilito dalla BoC), in particolare per quella core, giudicata troppo elevata. Per questo motivo il numero uno della banca centrale canadese Tiff Maklem, ha detto di non poter inserire in calendario un possibile taglio dei tassi.
Ha inoltre sottolineato che ci vorrà più tempo per riuscire a vedere un’inflazione scendere in maniera continua e costante verso il target del 2%. Le proiezioni riguardanti l’inflazione, ha chiosato il governatore, sono vicine al 3% fino alla metà dell’anno periodo dopo il quale è previsto un leggero rallentamento.