Spotify, la società di streaming svedese sembra aver deciso, per la Francia stanno arrivando aumenti dei prezzi a causa di una nuova tassa, che secondo l’azienda non avrebbe raggiunto l’obiettivo prefissato.
Il governo lo scorso anno ha deciso, a partire da quest’anno, di imporre una tassa dell’1,2% sulle entrate che le società di streaming realizzano in Francia per aiutare a finanziare la creazione musicale.
«Anche se Spotify ha lavorato molto duramente per incoraggiare il governo ad evitare di aggiungere questa tassa, sfortunatamente ha deciso di andare avanti – ha detto il gruppo svedese in una nota – Per dirla senza mezzi termini, tutti gli utenti francesi vedranno aumentare la tariffa del loro piano di abbonamento. Gli utenti francesi ora pagheranno gli abbonamenti più alti in tutta l’Unione Europea».
La società ha detto che annuncerà l’entità dell’aumento dei prezzi in una fase successiva. Nella sua dichiarazione, Spotify ha affermato che la tassa è fuorviante e non aiuterebbe la creazione musicale.
«Ciò andrà semplicemente a scapito degli ascoltatori e creerà un ulteriore intermediario: il CNM», si legge riferendosi al Centro Nazionale della Musica francese.
Con la nuova tassa, il governo spera di raccogliere circa 15 milioni di euro quest’anno, contribuirà al sostegno del CNM all’industria musicale, aiutando anche gli artisti emergenti e gli artisti francesi che cercano di sfondare all’estero, ha detto il governo.
Il capo del CNM, Jean-Philippe Thiellay, ha respinto le critiche di Spotify.
«La tassa non finanzierà il CNM, il cui funzionamento è assicurato dallo Stato, ma finanzierà la creazione e la diversità – aveva dichiarato l’anno scorso alla radio France Musique – Il 100% di questa tassa verrà reimmessa nel settore».
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