186,7 miliardi di dollari nel 2023: a tanto ammontano i guadagni che la Russia ha incassato nel 2023 dall’export di idrocarburi verso Turchia, Cina, India, Brasile, Indonesia e Malesia. E’ quanto ha riferito l’agenzia di stampa Ria Novosti che parla di un forte incremento rispetto ai 59,9 miliardi di dollari della media del periodo dal 2019 al 2021. I dati per il 2022 non vengono presi in considerazione a causa di fluttuazioni anomali nel valore delle importazioni.
Il principale acquirente di idrocarburi russi lo scorso anno è stata la Cina che ha raddoppiato la spesa a 94,6 miliardi di dollari dai 43,3 miliardi nel 2019-2021. Segue l’India i cui acquisti dal Mosca sono di quasi 18 volte rispetto al tasso medio del 2019-2021, a 53,7 miliardi di dollari. In terza posizione la Turchia: in questo caso le esportazioni sono aumentate di 2,4 volte, a 30,1 miliardi di dollari, mentre verso il Brasile di 24 volte, a 5,3 miliardi. La Malesia ha aumentato le importazioni di idrocarburi dalla Russia di 2,8 volte, fino a 2 miliardi di dollari e l’Indonesia di 5,5 volte, fino a 1,1 miliardi di dollari, piazzandosi ultima.
In totale, prima dell’introduzione delle sanzioni, i 27 Paesi membri dell’Ue avevano acquistato idrocarburi dalla Russia per una media di 102,5 miliardi di dollari all’anno, mentre l’anno scorso la quota scende a soli 31,6 miliardi.