Leonardo ha chiuso il 2023 con un utile netto di 695 milioni di euro, in calo del 25,4% rispetto al 2022, mentre il risultato netto ordinario migliora del 6,5% a 742 milioni grazie all’incremento del margine operativo (ebita) a 1,29 miliardi (+5,8%). Gli ordini sono cresciuti del 3,8% a 17,9 miliardi e i ricavi di pari passo (+3,9%) a 15,3 miliardi. L’indebitamento netto è sceso a quota 2.323 milioni, -23% rispetto ai 3,016 miliardi del 2022. Il CdA ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo per azione di 0,28 euro relativo all’esercizio 2023, raddoppiato rispetto agli 0,14 distribuiti un anno fa.
Leonardo ha anche approvato il Piano Industriale 2024-2028, delineando una serie di obiettivi finanziari e strategici di grande rilevanza. Tra i principali spiccano ordini complessivi per un valore di € 105 miliardi, ricavi previsti per € 95 miliardi, una redditività a doppia cifra nel 2026 e un raddoppio del Free Operating Cash Flow (FOCF) a € 1,35 miliardi alla fine del piano rispetto al 2023.
Le aree di focus includono il rafforzamento del core business in Elettronica per la Difesa, Elicotteri e Velivoli. Un altro pilastro fondamentale del piano è la sostenibilità, con oltre il 70% delle nuove gare assegnate includendo criteri ESG.
«Il Piano Industriale ha definito la strategia per sbloccare il potenziale di crescita del business di Leonardo, portando il Gruppo a raggiungere una forte crescita nella top line, una redditività a doppiacifra entro il 2026 e raddoppiare il F OCF entro la fine del Piano – ha dichiaratoRoberto Cingolani, AD e DG di Leonardo. – Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso una massiccia digitalizzazione e razionalizzazione di prodotti e servizi, iniziative di efficienza e riduzione dei costi a livello di Gruppo – mirando a 1,8 miliardi di euro di risparmi lordi nell’orizzonte del piano – e la crescita inorganica. Lo scenario geopolitico mondiale impone un nuovo paradigma della Sicurezza Globale, dove vogliamo giocare un ruolo proattivo nell’evoluzione dell’industria europea della difesa».
Solo per il 2024 il gruppo ha previsto ricavi a 16,8 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 16 miliardi del 2023 e oltre la stima del consenso a 16,1 miliardi, un ebita di 1,44 miliardi dagli 1,326 miliardi dell’anno scorso e nuovi ordini in aumento per circa 19,5 miliardi, trainati soprattutto dal settore dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e dal recupero del settore Aeronautico. Il free operating cash flow è stimato a 770 milioni mentre il debito netto è visto calare a circa 2 miliardi di euro a fine esercizio.