«Nel 2023 il gettito per lo Stato italiano è stato maggiore per 26 miliardi di euro, e nello stesso anno c’è stato il più alto valore mai registrato in termini di lotta all’evasione fiscale, con un approccio che per me deve essere non vessatorio ma collaborativo fra Fisco e contribuente». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il suo discorso al Convegno su La Riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024 oggi alla Camera, dove insieme a lei sono presenti il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al viceministro Maurizio Leo, convocata per illustrare la riforma del fisco.
La parola d’ordine è “fisco amico“, questa la scommessa del presidente del Consiglio Meloni: «L’approccio Fisco-contribuente non sia vessatorio ma collaborativo – tiene a sottolineare il premier – Lo Stato deve essere come un buon padre di famiglia. Abbiamo voluto una riforma organica, niente spot – continua il primo ministro – Non penso che le tasse siano una cosa bellissima, le risorse che arrivano dai prelievi non possono essere utilizzate in modo irresponsabile per garantire facile consenso – ha ancora sottolineato il presidente del Consiglio.
Sono una cosa bellissima le libere donazioni, non i prelievi imposti per legge. E proprio per questo penso che sia grande la responsabilità di chi è chiamato a gestire le risorse che arrivano da quei prelievi, che non possono essere utilizzate in modo irresponsabile, ancora peggio se per garantirsi facile consenso nell’immediato e lasciare a chi viene dopo a ripagare quella irresponsabilità. Devono essere immaginati in modo tale da far sì che chi ha pagato quelle tasse comprensibilmente controvoglia possa almeno dire ‘però sono risorse spese per cose utili a me e alla comunità nazionale – ha aggiunto il premier Meloni – Un sistema fiscale non nasce per soffocare la società ma nasce per aiutarla a prosperare.
Non è uno strumento attraverso il quale lo Stato si impone sul cittadino, ma è uno degli strumenti attraverso i quali lo Stato può dare risposte ai cittadini. Non devo opprimere le famiglie con regole astruse, incomprensibili, e un livello di tassazione ingiunto che non corrisponde spesso al livello dei servizi che poi lo Stato eroga con le risorse che raccoglie. Il sistema fiscale deve chiedere il giusto e deve saper usare ciò che chiede ai cittadini con lo stesso criterio che userebbe un buon padre di famiglia, e cioè con buon senso, con lungimiranza, senza sprecare quelle risorse».
«Quella del fisco è una riforma che ha l’obiettivo di disegnare una nuova idea di Italia più vicina alle esigenze dei contribuenti e delle aziende – continua Giorgia Meloni nel corso del convegno sul fisco alla Camera – Ci hanno accusato di voler aiutare gli evasori, di allentare le maglie fisco, di nascondere condoni immaginari ma la risposta è nei numeri con il 2023 che è l’anno record nella lotta all’evasione fiscale con, 24,7 miliardi allo Stato, 4,5 miliardi e mezzo in più dell’anno precedente».
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti prende la parola subito dopo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e parte dai ringraziamenti: «Voglio fare un ringraziamento a Maurizio Leo e a tutti coloro che hanno contribuito a questa impresa eccezionale, con la difficoltà di mettere in atto un’approvazione a tempo record della legge delega e dei decreti è un’impresa storica – ha detto il ministro all’evento La riforma fiscale, attuazione e prospettive, parla anche della global minimum tax il ministro dell’Economia – Purtroppo temo seriamente che la tassazione minima globale vada a naufragare nell’impossibilità di concludere il suo lavoro. Questo ho percepito negli incontri G20 e G7, questo tipo di necessità che è un imperativo morale che non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi nei tempi che abbiamo sperato. Chi mi conosce sa che politica significa soprattutto decisione», ha aggiunto.
«Non possiamo abbassare la guardia sulla lotta all’evasione. La lotta all’evasione rimane per noi un elemento fondamentale – lo ha affermato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, anche lui presente insieme al presidente del Consiglio Meloni e al titolare del ministero dell’Economia Giorgetti, all’evento La riforma fiscale, attuazione e prospettive – Ricordiamo che oggi abbiamo un tax gap che dal 1990 tra 75 e 100 miliardi ogni anno e bisogna intervenire, ha detto Leo riconoscendo il merito va alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle entrate – Noi non vogliamo assolutamente abbassare la guardia sulla lotta all’evasione» ha aggiunto il viceministro.