Quanto guadagna un consigliere regionale? E’ una domanda questa sempre in voga in Italia soprattutto adesso che siamo nel mezzo della tornata 2024 delle elezioni regionali.
Quella del consigliere regionale è tra le più alte cariche a livello istituzionale locale, insieme al presidente della Regione. Sono membri eletti del Consiglio, restano in carica per5 anni e il loro numero dipende dagli abitanti della regione che rappresentano: tra i 20 e gli 80 nelle regioni a statuto ordinario e da 35 a 70 in quelle a statuto speciale.
La loro retribuzione spesso è stata oggetto di accese critiche, ciò perché in alcuni casi i consiglieri regionali percepiscono uno stipendio mensile superiore a quello del presidente del Consiglio: parliamo di cifre tra i 10 e i 12.000 euro lordi al mese per 12 mensilità, poco meno del tetto massimo stabilito per i governatori: 13.800 euro lordi al mese.
Il guadagno è così elevato poiché oltre all’indennità di carica si aggiunge il rimborso spese, oltre i 4.000 euro al mese e per talune cariche anche l’indennità di funzione. I consiglieri regionali non percepiscono uno stipendio, bensì un importo mensile che comprende l’indennità di funzione, la diaria e il rimborso delle spese sostenute connesse agli incarichi assolti.
In totale, il guadagno mensile di un consigliere è piuttosto elevato e può raggiungere anche i 10 o 13.000 euro lordi al mese, più del presidente del Consiglio. A questa cifra si arriva sommando tre voci di retribuzione: l’indennità di carica di circa 6.732 euro lordi al mese; il rimborso spese forfettario che ammonta a circa 4.218 euro al mese e l’indennità di funzione che va tra 1.000 e 2.000 euro lordi al mese. Quest’ultima voce però non spetta a tutti i membri del Consiglio regionale ma soltanto a chi svolge il ruolo di Presidente, assessore, vice segretario, presidente dei gruppi consiliari e segretario dell’ufficio di presidenza.
L’importo comunque varia in ogni Regione, visto che ogni Consiglio regionale può deliberare in merito alle indennità e ai rimborsi dei suoi consiglieri.
I consiglieri regionali in quanto membri del Consiglio della regione svolgono un ruolo istituzionale di primo piano. Innanzitutto hanno funzione legislativa su tutte le materie di competenza regionale, quindi possono deliberare e proporre leggi e provvedimenti, hanno poi un ruolo amministrativo e organizzativo del personale della regione e dello Statuto, controllano l’operato del Presidente della regione e approvano il bilancio annuale.
A queste funzioni si aggiunge anche quella di definizione dell’indirizzo politico del Consiglio e il potere di indagine e di inchiesta nei confronti dei suoi membri.
La legge fissa i requisiti di eleggibilità dei consiglieri proprio come fa per i parlamentari. Può essere eletto chi ha compiuto la maggiore età ed ha una condotta ineccepibile, significa che non deve aver riportato condanne penali e non deve trovarsi in situazione di conflitto d’interesse con l’ente.
Non può ricoprire l’incarico di consigliere regionale chi è: capo o vice della Polizia o ufficiale della Forze armate; direttore dei Ministeri; magistrato; senatore o deputato; membro del Parlamento europeo.
Chi possiede i requisiti richiesti e non ha cause di incompatibilità può candidarsi alle elezioni regionali, fare propaganda elettorale e sperare di essere eletto. La legge statale n. 43 del 1995 stabilisce che nelle regioni a statuto ordinario le elezioni avvengono con sistema proporzionale e premio di maggioranza, nella misura stabilita dalle singole regioni che in merito alle soglie, alle preferenze e al voto disgiunto possono prevedere regole differenti in base alla loro discrezionalità.