Nel 2023 la crescita nella zona euro è stata debole con undici Paesi in territorio negativo, ma ci si aspetta che l’attività economica quest’anno possa accelerare dello 0,8 per cento.
Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in un’intervista al quotidiano El Pais, sottolineando come due anni fa si parlava di recessione a fronte di una guerra che ha avuto un impatto globale, mentre l’Ue è stata in grado di sganciarsi dal gas russo.
«Abbiamo superato la parte più difficile, non stiamo andando in recessione e l’inflazione sarà inferiore al 2 per cento nel 2026, secondo le stime della Banca centrale europea (Bce) – ha sottolineato Gentiloni e su una possibile stretta fiscale che possa essere controproducente, il commissario Ue ha spiegato – Se qualcuno pensa che possiamo avere un’Unione senza regole fiscali, si sbaglia. Ma è necessario che siano realistiche, differenziate per Paese e orientate al medio termine. Credo che questo sia stato raggiunto con un ottimo contributo da parte della presidenza spagnola dell’Ue», ha detto l’ex premier.
Per quanto riguarda l’instabilità politica della Spagna e le possibili ripercussioni sulla crescita economica, secondo Gentiloni non avrà un impatto rilevante.
«Alla fine, le alleanze internazionali, l’orientamento europeista e la gestione dell’economia hanno a che fare con la stabilità tanto quanto una maggioranza più o meno ampia in parlamento. Si pensi ai Paesi Bassi, alla Francia o alla Germania.
Le elezioni europee saranno uno stress test, perché in alcuni Paesi potrebbero emergere forze antieuropee che rappresentano un rischio reale di instabilità. Ma negli ultimi anni la Spagna ha dimostrato di poter fare un ottimo lavoro nonostante un’aritmetica parlamentare complicata», ha spiegato il commissario.