In vista del prossimo consiglio europeo del 21 e 22 marzo, la Premier Giorgia Meloni ha reso al Senato della Repubblica le Comunicazioni sulle proposte che il governo intende rappresentare. Tra le altre anche quelle riguardanti il problema dell’agricoltura, dopo le proteste che hanno invaso le piazze non solo italiane ma anche europee.
Un sostegno ad un settore “che è stato troppo a lungo dimenticato ed oggetto di attenzioni non sempre benevole”. Infatti la doppia crisi pandemia-guerra, sottolinea la Meloni, ha ulteriormente aggravato una serie di problematiche già presenti nel settore diminuendone drasticamente la redditività. Spesso con misure che penalizzavano il settore agricolo come lo stop ai sussidi per il gasolio agricolo.
Meloni ha inoltre ricordato che il suo è stato il governo che più di tutti gli altri ha investito sul settore agricolo in tutta la storia repubblicana anche grazie alla rivalutazione del Pnrr con circa 8 miliardi per il settore agricolo.
«A questo Governo non sono serviti i trattori nelle strade perche’ si occupasse della materia, grazie anche al confronto costante che il Ministro Lollobrigida ha mantenuto con le organizzazioni maggiormente rappresentative che infatti, a differenza dei loro colleghi e omologhi di Francia, Germania, Belgio, Spagna, Olanda e molti altri, non hanno partecipato alle manifestazioni. Rivendico con orgoglio che il nostro è stato sinora il Governo che più ha investito in agricoltura nella storia repubblicana, arrivando a stanziare – grazie alla tanto vituperata rimodulazione del Pnrr – fino a 8 miliardi per il comparto agricolo. Una scelta strategica, alla quale si sono aggiunti in questi 17 mesi di Governo molti altri importanti provvedimenti dei quali questo Parlamento ha già avuto modo di discutere alcune settimane fa».
La Premier ha sottolineato: “Per noi l’agricoltore è il primo ambientalista”. “Ora è urgente intervenire sull’attuazione della politica agricola comune”.
Da qui anche la revisione dell’Irpef agricola concentrandosi verso l’esenzione di chi ha più bisogno, insieme ad altre misure di sostegno.