«Non vinceremo la gara della competitività solo con i regolamenti. E noi siamo i migliori al mondo nel regolamentare, a volte anche troppo. L’ho detto più volte, ma lo ripeto qui: abbiamo bisogno di nuovi strumenti di investimento a livello europeo. Guardando al futuro, l’Europa deve pensare a fissare obiettivi comuni e progetti comuni da finanziare congiuntamente». Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nel suo intervento alla conferenza annuale di Euronext a Parigi.
«A lungo termine, questi strumenti dovrebbero evolvere verso una capacità fiscale centrale permanente. Questo è fondamentale per finanziare i beni pubblici europei in settori come l’energia, l’innovazione o la difesa. Tutte le istituzioni economiche internazionali, come il Fondo monetario internazionale, l’Ocse, la Bce, quando hanno contribuito alla nostra consultazione sulla riforma delle nostre regole fiscali hanno chiesto questo. All’epoca non abbiamo incluso questo aspetto nelle nostre proposte per non complicare un dibattito già impegnativo, ma il momento di avviare questa discussione è adesso», ha concluso.
Secondo il commissario, l’Ue ha fatto un “miracolo” riuscendo ad affrancarsi dal gas russo, ma i costi restano molto più alti rispetto a quelli degli Stati Uniti e di altri attori mondiali. «Questo è uno dei problemi della nostra competitività», ha spiegato.
In vista dell’Eurosummit in programma venerdì il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rimarca la necessità che tutti i Paesi ratifichino il Mes per completare l’Unione bancaria.
Le prospettive economiche non sono prive di sfide e rimangono modeste. Le tensioni geopolitiche contribuiscono all’incertezza e richiederanno agilità e un attento monitoraggio della situazione. Ma Donohoe rimarca che i ministri finanziari dell’Eurozona restano ottimisti sulla capacità di affrontare eventuali scenari avversi che potrebbero materializzarsi e confermano che la politica di bilancio nel suo insieme nel 2025 sarà leggermente restrittiva per fornire “certezza e un ancoraggio stabile alla politica di bilancio durante il periodo di transizione all’attuazione piena delle nuove regole del patto di stabilità“.