Risulta in calo la produzione industriale in Italia. A gennaio il dato è diminuito dell’1,2% rispetto a dicembre. E’ quanto rivela l’Istat secondo cui il dato torna ai livelli di novembre 2023, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti, ad eccezione dell’energia.
Il quadro è negativo anche su base trimestrale. Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra infatti una diminuzione del livello della produzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
In calo anche il dato tendenziale che vede sempre a gennaio un -3,4%. Si registra un lieve incremento tendenziale solo per l’energia (+0,4%); calano, invece, i beni intermedi (-2,5%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,9%) e i beni di consumo (-5,4%).
«Inizio dell’anno pessimo! Dopo l’anno nero 2023, quando in media la produzione è crollata del 2,5% rispetto al 2022, ora il 2024 inizia nel peggiore dei modi. Su base annua si assiste ad un crollo verticale dei beni di consumo durevoli che precipitano del 12,3%, in pratica un precipizio. Anche su dicembre 2023 la caduta è del 4,2%, decisamente allarmante – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Il Governo, invece di cantare vittoria per i dati economici positivi, come quelli sull’occupazione, farebbe bene a prendere seriamente in considerazione questi campanelli d’allarme, tutti indicativi di una difficoltà delle famiglie sul fronte dei consumi».