L’attività manifatturiera negli Stati Uniti ha toccato il massimo degli ultimi 22 mesi a marzo. Secondo il dato S&P Global Flash US Composite pubblicato oggi l’indice in questione si è attestato a 52,5 nel mese, in aumento di 0,3 punti rispetto a febbraio e il massimo risalente alla metà del 2022. Gli economisti intervistati dal Dow Jones avevano parlato di un dato a 51,8 punti. Sul fronte dei servizi, il PMI flash si è attestato a 51,7, in calo di 0,6 punti rispetto a un mese fa e appena al di sotto della stima di 51,8. Entrambi i dati sono ben superiore alla soglia critica dei 50 punti che fa da spartacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
A febbraio le vendite di case negli Usa sono aumentate del 9,5% a 4,38 milioni di unità su mese, il maggiore guadagno mensile in un anno, grazie al miglioramento dell’offerta. E’ quanto riporta la National Association of Realtors secondo cui sono diminuite del 3,3% su base annua. Le vendite sono aumentate maggiormente nell’Ovest, con un aumento del 19,4%, e nel Sud, con un aumento del 16,4%. Invariate le vendite nel Nordest.
Le scorte sono aumentate del 5,9% su base annua raggiungendo 1,07 milioni di case in vendita alla fine di febbraio. La maggiore domanda ha continuato a spingere il prezzo medio più in alto, in rialzo del 5,7% rispetto all’anno precedente a 384.500 dollari. E’ l’ottavo mese consecutivo di guadagni annuali.