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Impresa

Uber è di nuovo ai ferri corti con l’Italia

Maria Vincenza D'Egidio
23 Marzo 2024
Uber è di nuovo ai ferri corti con l’Italia
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Il governo italiano vuole varare norme per limitare i servizi degli ncc, istituendo un’ora di pausa tra un servizio e l’altro

Il governo sta proponendo delle modifiche normative che potrebbero avere un impatto sugli operatori dei servizi di noleggio con conducente, gli Ncc, inclusi quelli associati a Uber, considerando che in Italia la piattaforma lavora esclusivamente con autisti dotati di un’autorizzazione al noleggio con conducente.

In vista della manifestazione prevista per lunedì 25 marzo a Roma, gli operatori Ncc stanno richiedendo un incontro urgente per discutere della riforma del settore proposta dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, attualmente in fase di elaborazione presso il suo dicastero.

Le trattative sono state interrotte a seguito del rifiuto di alcuni gruppi degli operatori Ncc di continuare i lavori su decreti ministeriali e un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che loro ritengono dannosi e contrari alle norme sulla concorrenza.
Il ministero ha dichiarato di essere impegnato nella definizione di provvedimenti per risolvere la situazione delle autorizzazioni Ncc in sospeso da anni, senza tuttavia proteggere gli operatori che operano in modo abusivo, posizione ribadita dal ministro durante il question time alla Camera il 13 marzo.
Nonostante ciò, la categoria rimane in stato di allerta. Qualche giorno fa Mauro Ferri, il presidente Anitrav, sindacato degli Ncc, ha inviato una lettera indirizzata alle commissarie europee Adina-Ioana Valean con delega Trasporti e Margrethe Vestager.

«L’obiettivo di questa lettera è quello di chiedere il vostro sostegno per sollecitare il governo italiano a fornire al settore un quadro normativo in conformità con le raccomandazioni precedentemente fornite dalla Commissione Ue», si legge nel messaggio di Anitrav.

Tra le principali disposizioni più criticate dalla categoria vi è l’introduzione di un intervallo obbligatorio tra i servizi offerti dagli autisti che offrono servizio di noleggio con conducente.

Questo intervallo richiederebbe agli autisti di attendere almeno un ora tra un servizio di trasporto e l’altro. Un secondo punto riguarda l’introduzione del foglio di servizio elettronico che prevede di specificare per iscritto il tragitto che il passeggero vuole fare e gli orari specifici in cui intende spostarsi.

Secondo i diretti interessati, tale disposizione potrebbe limitare la flessibilità degli autisti e avere un impatto sulle loro entrate, oltre a potenzialmente influenzare negativamente l’efficienza complessiva del servizio di trasporto.

Inoltre, la bozza propone restrizioni riguardanti la possibilità di prenotare servizi di trasporto da luoghi diversi dalla rimessa degli autisti. Questo potrebbe limitare ulteriormente le opzioni disponibili per i passeggeri e rendere più difficile per gli autisti gestire le richieste di trasporto in modo efficiente.

Una altra regola che fa discutere è quella che vieta di fare accordi di trasporto per i servizi Ncc tramite cooperative o consorzi il che porterebbe all’esclusione di soggetti come agenzie di viaggio, hotel e altri dalla prenotazione dei servizi Ncc per i propri clienti.

Anche l’ad di Uber, Dara Khosrowshahi, ha sollevato obiezioni riguardo a tali proposte in un’intervista al Corriere della Sera. Khosrowshahi ha sostenuto che queste misure mirano principalmente «a rendere illegale il trasporto a chiamata in Italia, per proteggere un piccolo ma influente gruppo di tassisti».

Inoltre ha evidenziato che l’approvazione delle proposte costringerebbe a ridurre la trasparenza dei prezzi dei suoi servizi sull’applicazione, compromettendo l’esperienza sia per conducenti che per utenti.

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