Un’offerta per una quota di minoranza nella rivale italiana ITA Airways potrebbe danneggiare la concorrenza e portare a prezzi più alti, hanno detto lunedì i regolatori antitrust dell’Ue, aumentando la pressione sulla compagnia aerea tedesca affinché trovi rimedi più forti.
La Commissione Ue ha formalizzato a Lufthansa e al Ministero italiano dell’Economia le conclusioni preliminari sul progetto di acquisizione del controllo congiunto di Ita. La vicenda Ita-Lufthansa che nei prossimi mesi dovrebbe trovare una sua naturale risoluzione sembra ogni volta incepparsi con le decisioni della Ue.
Il timore, annuncia, è che porti a un aumento dei prezzi per i clienti e a una diminuzione della qualità dei servizi.
Nel dettaglio afferma che potrebbe ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale; ridurre la concorrenza su un alcune rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone. O creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l’aeroporto di Milano-Linate.Il matrimonio tra le due compagnie aeree potrebbe creare o rafforzare una posizione dominante su diverse rotte. Nel mirino Linate, dove alcuni slot potrebbero essere ceduti.
La Commissione teme che l’operazione possa: ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i Paesi dell’Europa centrale; ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone; creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l’aeroporto di Milano-Linate.
«Sulle rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i Paesi dell’Europa centrale, Lufthansa e Ita – spiega l’esecutivo europeo – competono o competeranno testa a testa principalmente con voli diretti, ma anche con voli indiretti. La concorrenza su tali rotte appare limitata e proviene principalmente da vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più remoti.
Sulle rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone, Ita da un lato e Lufthansa e i suoi partner della joint venture dall’altro, competono testa a testa con voli diretti o indiretti. Su tali rotte la concorrenza di altre compagnie aeree appare insufficiente», secondo la Commissione europea.
Nella sua valutazione, la Commissione considera le attività di Ita–Lufthansa e dei suoi partner della joint venture come quelle di un’unica entità dopo la fusione.
Infine, la posizione dominante di Ita presso l’aeroporto di Milano-Linate potrebbe rendere più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto aereo passeggeri da e per Milano-Linate.
«Ogni anno milioni di passeggeri viaggiano su quelle rotte per una spesa annua complessiva di oltre 3 miliardi di euro. L’obiettivo della Commissione è garantire che l’operazione non comporti effetti negativi per i clienti, consumatori e imprese, in termini di aumento dei prezzi o diminuzione della qualità dei servizi – evidenzia l’esecutivo europeo – Ita ha avuto un inizio positivo delle sue operazioni.
La Commissione teme che, in assenza di soluzioni adeguate, l’eliminazione di Ita come compagnia aerea indipendente possa avere effetti negativi sulla concorrenza in questi mercati già concentrati.
Le rotte che danno origine a potenziali preoccupazioni rappresentano una piccola percentuale del totale delle rotte e dei passeggeri a corto e lungo raggio serviti da entrambe le parti e dai loro partner di joint venture, e le potenziali preoccupazioni non riguardano la stragrande maggioranza delle rotte gestite da Ita», precisano da Bruxelles.
La comunicazione degli addebiti è un passo formale nell’ambito di un’indagine, in cui la Commissione informa per iscritto le società interessate degli addebiti sollevati nei loro confronti. L’invio di una comunicazione dei rilievi non pregiudica l’esito dell’indagine.
Lufthansa e Mef hanno ora l’opportunità di rispondere alla comunicazione degli addebiti della Commissione, di consultare il fascicolo della Commissione e di richiedere un’audizione orale, così come possono proporre soluzioni per affrontare le preoccupazioni preliminari sulla concorrenza individuate dalla Commissione.
Possono, inoltre decidere di presentare rimedi in qualsiasi momento del procedimento fino al termine del ricorso, che attualmente cade il 26 aprile 2024.