Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono in ripresa a febbraio. L’aumento è dell’1,4%, sopra le attese degli analisti che scommettevano su un aumento dell’1%. E’ quanto riporta il Census Bureau del Dipartimento del Commercio. Il dato era crollato a gennaio del 6,1% su base mensile dopo il -0,3% del mese precedente, mentre le stime degli analisti indicavano una diminuzione del 4,9%.
Il settore manifatturiero resta limitato dall’aumento dei tassi di interesse, che hanno frenato la domanda di beni. Ma le prospettive per il settore, che rappresenta il 10,3% dell’economia, sono in costante miglioramento in considerazione delle aspettative che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi quest’anno.
Ricordiamo che i beni durevoli sono prodotti industriali con una vita attesa di più di tre anni. Questo significa che possono soddisfare lo stesso bisogno, più volte, nel corso del tempo. Esempi di beni durevoli i vestiti, le automobili, gli elettrodomestici, la casa.
Giungono invece dati contrastanti dai prezzi delle case negli Stati Uniti a gennaio. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 6,6%, come da attese rispetto al +6,2% del mese precedente. Su mese si registra un calo dello 0,1%, dopo il -0,3% del mese precedente. Sempre a gennaio l’indice FHFA, elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, ha registrato una decrescita mensile dello 0,1%, lo stesso valore del mese precedente mentre gli analisti si aspettavano un +0,2%. Su anno l’indice è salito del 6,3% rispetto al +6,7% di dicembre.