Secondo il presidente di Arera, l’agenzia pubblica per l’energia, Stefano Besseghini, in audizione davanti alla Commissione Attività produttive della Camera «La spesa stimata per l’elettricità nel 2024 per i clienti del mercato libero è di circa 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre per i clienti del servizio di maggior tutela è sui 33 centesimi di euro al kilowattora».
Come è noto dal primo giorno di luglio avrà fine il mercato tutelato e chi non avrà fatto una scelta per l’operatore a mercato libero si ritroverà come fornitore l’operatore che si è aggiudicata la zona di competenza in un’asta pubblica, con una tariffa in parte fissata dall’Arera e in parte dall’operatore stesso.
«Arera – ha spiegato Besseghini in Commissione – ha scritto a tutti gli operatori per raccomandare di rendere agibile il diritto dei consumatori a rientrare nel servizio di maggior tutela. Sul nostro sito c’è una pagina dedicata al rientro, con i meccanismi richiesti dai 10 operatori che rappresentano il 90% del mercato».
Immediato anche il commento dell’Unione Nazionale Consumatori «Dati gravi e allarmanti che non fanno altro che confermare quanto andiamo dicendo da anni. Il divario tra mercato libero e Servizio di maggior tutela, secondo quanto comunicato oggi da Arera, è pari al 15,15%. In pratica un abisso!» afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori
«Per questo è stato comunque un errore politico eliminare il mercato tutelato per i non vulnerabili, anche se, ex post, essendo per fortuna le 26 aste andate molto bene, chi resterà nel tutelato fino al 1° luglio 2024, passando al Servizio a Tutele Graduali (STG), avrà un prezzo vantaggiosissimo, con uno sconto annuo che ad oggi è pari a 131,40 euro. Questo però non risolve il problema di chi in questi mesi è passato al libero e si è trovato a pagare più di prima» conclude Vignola.