Si riduce in India il disavanzo delle partite correnti. Nell’ultimo trimestre del 2023 è all’1,2% del prodotto interno lordo, principalmente a causa della crescita delle esportazioni di servizi. Il deficit è quindi diminuito a 10,5 miliardi di dollari, rispetto agli 11,4 miliardi di dollari del trimestre precedente e ai 16,8 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente.
Una previsione mediana degli economisti intervistati da Reuters prevedeva un deficit pari a 12,1 miliardi di dollari, pari all’1,5% del PIL.
Il disavanzo delle partite correnti indica che un paese importa più di quanto esporta, mentre un surplus indica il contrario.
L’India è un Paese molto osservato dagli analisti in questi ultimi tempi perché che sta crescendo a vista d’occhio, in rapida espansione secondo l’Fmi ed in procinto di diventare la terza economia più grande al mondo entro il 2027 secondo il ministro delle Finanze.
Non solo. Anche a livello azionario sta crescendo molto: è diventato il quarto mercato azionario a livello globale, togliendo il posto ad Hong Kong. L’India ha raddoppiato circa la sua capitalizzazione negli ultimi quattro anni grazie al boom favorito da una base di investitori retail in rapida crescita e a robusti utili societari. Il Paese si è posizionato come alternativa alla Cina, attirando nuovi capitali da investitori e imprese globali, grazie al suo assetto politico stabile e a un’economia basata sui consumi che rimane tra le principali nazioni in più rapida crescita. E’ emersa come la grande economia in più rapida crescita e sarà la terza a livello mondiale entro il 2030 secondo la stima di S&P. Questo perchè sostenendo la stabilità politica e il forte potenziale di crescita interna, il Paese si è impegnata ad aumentare gli investimenti globali nei mercati dei capitali e nella produzione industriale.