I prossimi anni, per la precisione i prossimi 5 anni, vedranno una serie di nuove entrate nella pubblica amministrazione grazie anche alle assunzioni previste dallo sblocco dei concorsi. Complice anche l’età media piuttosto elevata nel settore pubblico e il numero particolarmente alto dei pensionamenti, sono previste 681.800 nuove assunzioni ed altri 60.500 ingressi.
I numeri sono confermati dal report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, realizzato da Excelsior e Unioncamere che sottolinea il cambio generazionale in arrivo negli uffici pubblici in previsione dell’ammodernamento dell’amministrazione pubblica ed in particolar modo nel processo della transizione digitale. Fino al 2028, si legge nello studio, gli uffici pubblici prevedono circa 135mila sostituzioni all’anno ma considerando l’espansione occupazionale prevista, l’intero processo “genererà un fabbisogno complessivo di circa 742mila unità, di cui quasi il 92% sarà necessario per turnover” come specificato nel testo.
Guardando i singoli settori si parla di 234.500 lavoratori nel reparto dell’Istruzione e i Servizi formativi pubblici si cercheranno (214.700 per sostituire quelli che andranno in pensione). Da citare i 197.500 lavoratori in arrivo per il comparto Sanità e Assistenza sociale di cui 185.500 per il turnover con punte di 310mila tra i Servizi generali della Pubblica amministrazione e l’Assicurazione sociale obbligatoria (in questo caso saranno 281.600 quelli che sostituiranno coloro che hanno già in vista la pensione).