Riprenderà alle 13, è stato sospeso dopo un’ora, il dibattito in Parlamento sulle mozioni di sfiducia incrociate, al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè. L’Aula della Camera era semideserta mentre si svolgeva la discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo: ai banchi del governo era seduta solo la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Santanchè e gli altri ministri assenti.
Tutti i deputati sono stati precettati: la maggioranza deve mostrare compattezza, al punto che il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, ha vietato ai suoi persino le missioni. Tutti i voti del centrodestra sono preziosi per tentare di respingere le due mozioni di sfiducia.
«L’opposizione fa la sua parte rendendo più forte la maggioranza. Sono zero preoccupata: male non fare, paura non avere». A dirlo è la ministra del Turismo Daniela Santanchè, parlando del passaggio parlamentare che riguarda la mozione di sfiducia nei suoi confronti che oggi è in discussione alla Camera.
«Non ho sentito Meloni in queste ore ma la sento spesso e la vedo a ogni Consiglio dei ministri», ha aggiunto.
Santanchè non è presente in Aula, già in Senato l’estate scorsa aveva presentato la sua difesa per le vicende giudiziarie legate alla società Visibilia. Anche la scorsa settimana era in Aula, pochi giorni dopo lo scoppio dell’ennesimo caso, quello della presunta truffa all’Inps sulla Cig Covid: nel partito era calato il silenzio e più di qualcuno iniziava a parlare di dimissioni. Lei stessa ha specificato che in caso di rinvio a giudizio ci sarà una “valutazione per il bene del governo e del partito“.
Anche la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dei Trasporti Matteo Salvini è in calendario: da ambienti parlamentari si apprende che il centrodestra vorrebbe chiedere l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori e mettere al voto, subito dopo l’esame della proposta di legge sui teatri storici, le due mozioni di sfiducia, in modo da chiudere il capitolo entro oggi.
«Io e Giorgia Meloni – ha detto Matteo Salvini, alla trasmissione Belve condotta da Francesca Fagnani su Rai 2, per dimostrare compattezza con la premier – alcune mattine ci mandiamo dei messaggi ironizzando su questo o quell’articolo in cui c’è scritto che ci odiamo. Io conto che la Lega torni a essere prima ma non a discapito del governo. Io penso che io e Giorgia siamo necessari l’uno all’altra».