Google fa causa ad un gruppo di presunti truffatori di criptovalute con l’accusa di aver caricato app false sull’app store Android. Si tratta della prima azienda tecnologica ad agire in tal senso per creare un precedente legale per proteggere gli utenti. L’accusa, secondo quanto riporta Cnbc, sostiene che gli imputati abbiano fornito “diverse dichiarazioni false a Google al fine di caricare le loro app fraudolente su Google Play, incluse ma non limitate a dichiarazioni false sulla loro identità, posizione e tipo e natura dell’applicazione caricata”.
Le accuse si basano sulla legge RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations) contro un gruppo di persone che secondo la società hanno creato e pubblicato almeno 87 app fraudolente per ingannare gli utenti. Nel tentativo di convincere le persone che le app erano affidabili, gli imputati avrebbero consentito agli utenti di prelevare inizialmente piccole somme di denaro, secondo la causa. Ad altri sarebbe stato detto che dovevano pagare una commissione o avere un saldo minimo per prelevare i propri soldi, stratagemmi con cui secondo Google “hanno truffato alcune vittime per sottrarre ancora più soldi”.
Google è stata avvisata delle app false dalle vittime, che hanno contattato l’azienda dopo tentativi infruttuosi di ritirare i propri fondi, sostenendo di aver subito danni superiori a 75.000 dollari. L’azienda chiede un’ingiunzione permanente contro gli imputati per danni generali e per impedire a loro e ai loro dipendenti di creare account Google e accedere ai suoi servizi.