Nel 2023 è aumentata la spesa per pensioni, soprattutto a causa degli adeguamenti all’inflazione e sono cresciute le entrate contributive. A rivelarlo è l’Inps.
Nell’anno sono stati erogati per pensioni, comprese quelle di invalidità, 269,6 miliardi di euro con un aumento del 6,34% mentre sono arrivati versamenti contributivi per 214,6 euro con un aumento del 4,44% rispetto al 2022 con un +4,65% rispetto alle previsioni.
Sono stati erogati per le prestazioni temporanee: assegno unico, Naspi, bonus ecc 38,6 miliardi di euro, un +10,16% con una crescita del 12% per la Naspi e del 38% sull’Assegno unico introdotto però nel corso del 2022.
Nel 2023 sono state liquidate 1.364.686 pensioni, il 48,6% delle quali di natura assistenziale. Gli importi annualizzati stanziati per le nuove liquidate del 2023 ammontano a 14,3 miliardi di euro, circa il 5,8% dell’importo complessivo annuo in pagamento al 1° gennaio 2024.
Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 69,1% da pensioni di vecchiaia, di cui il 57,3% erogate a uomini, per il 5,0% da pensioni di invalidità previdenziale di cui il 57,0% erogato a maschi e per il 25,9% da pensioni ai superstiti, con un tasso di mascolinità pari al 12,5%.
Circa il 73,8% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a uomini, mentre tale percentuale si abbassa al 38,1% per le pensioni della sottocategoria vecchiaia.