L’amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, ha dichiarato in una lettera agli azionisti di essere preoccupato per una serie di rischi per un’economia statunitense resiliente che potrebbero “portare a un’inflazione più difficile da abbattere e a tassi più alti di quanto i mercati si aspettino”.
Tra questi ci sarebbero una forte spesa pubblica i tentativi della Federal Reserve di ridurre il proprio bilancio, le guerre in corso in Medio Oriente e Ucraina e il loro potenziale di destabilizzare i mercati delle materie prime essenziali, fomentare i fenomeni migratori e peggiorare le relazioni geopolitiche.
«Se i tassi a lungo termine salissero oltre il 6% e questo aumento fosse accompagnato da una recessione, ci sarebbe molto stress, non solo nel sistema bancario». «Queste forze significative e in qualche modo senza precedenti ci inducono a rimanere cauti» ha aggiunto, sottolineando che la banca è pronta a tassi di interesse “dal 2% all’8% o anche di più”.
Nella lettera agli azionisti però, Dimon ha affrontato anche altri argomenti, dal settore bancario e all’intelligenza artificiale fino ai rischi economici globali e alle preoccupazioni geopolitiche.