Wall Street in forte negativo già in apertura dopo che i dati sull’inflazione di marzo sono stati più pesanti del previsto ma anche dopo che la pubblicazione delle minute della Federal Reserve ha confermato una banca centrale alla ricerca, ancora, di dati convincenti sul calo costante dell’inflazione verso il target del 2%. Alla fine delle contrattazioni i tre indici principali, S&P 500, Dow e Nasdaq hanno perso rispettivamente dello 0,95%, 1,1% e 0,8%.
Ad eccezione degni energetici che hanno visto un rialzo, seppur minimo, tutti i settori sono stati in rosso per tutta la seduta. In particolare il settore immobiliare è sceso di circa il 4%, guidando la classifica dei peggiori.
Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è tornato sopra il 4,5% mentre quello a 2 anni è salito a quasi il 5%. Il dollaro sale al livello più alto contro lo yen dalla metà del 1990. Intanto i futures del petrolio hanno visto un leggero calo a causa dell’aumento inatteso delle scorte di greggio.
I titoli bancari come JPMorgan Chase ed alcuni industriali come Honeywell hanno registrato un calo sulla scia delle paure che tassi alti ancora a lungo potrebbero soffocare l’economia a stelle e strisce. Stesso discorso per i titoli tech come Microsoft ed Apple. In passivo, sul Dow, anche Home Depot e Intel che, invece, hanno visto una giornata positiva.