L’oro rosso italiano, il pomodoro, ha visto un 2023 caratterizzata dal 60% del prodotto destinato all’export. Nello specifico si è registrata una crescita a valore pari a +16% sul 2022 pari a circa 3 miliardi di euro. Questi i primi dati resi noti durante la Giornata nazionale del made in Italy, istituita dal Mimit.
Giovanni De Angelis direttore generale dell’Anicav ha dichiarato «L’Italia è il primo Paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale: concentrati, pelati, passate, polpe e pomodorini che troviamo sugli scaffali dei supermercati sono sostenibili e sono ottenuti da pomodoro 100% italiano lavorato entro 24 ore dalla raccolta. Tempi di lavorazione del tutto incompatibili con quelli che sarebbero necessari a importare la materia prima da altri Paesi».
«La preoccupazione della nostra filiera – continua – è legata alle importazioni, in Europa e quindi in Italia, di pomodoro ‘semilavorato’ proveniente da Paesi extra UE che non applicano i nostri stessi standard etico-sociali ed ambientali facendo, in questo modo, concorrenza sleale alle nostre imprese. Un Paese come l’Italia, che ha una forte vocazione all’export soprattutto nell’agroalimentare, non può invocare politiche restrittive ma ha l’obbligo e il dovere di chiedere e applicare il principio di sussidiarietà. Tutti devono avere e rispettare le stesse regole. Questo è quello che chiediamo con forza all’Europa a tutela del nostro sistema produttivo, superando posizioni demagogiche fuorvianti e dannose».