La Procura di Milano ha chiuso il filone di inchiesta sul dissesto di Visibilia finita in amministrazione giudiziaria, poco più tardi di un mese fa. Nell’elenco degli indagati (elenco che annovera una ventina di nominativi), anche Daniela Santanchè, ministra del Turismo e presidente di Visibilia Editore fino al gennaio 2022, a cui i pm Marina Gravina e Luigi Luzi contestano il falso in bilancio.
Una tranche di indagine si è delineata nei giorni scorsi, in questa, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, la senatrice di FdI è invece accusata di truffa aggravata all’Inps. Al centro della questione la gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid.
Stando a quanto stabilito dai giudici, si tratterebbe di una spa che presenta “irregolarità” e un “potenziale inquinamento” nei bilanci la cui amministrazione e tesoreria è gestita da una società esterna la cui azionista di maggioranza è Daniela Santanchè, ossia Visibilia Concessionaria.
Intanto il procuratore di Milano Marcello Viola in una nota precisa che l’accusa di bancarotta contestata alla Santanchè oltre a quella di falso in bilancio per il caso Visibilia,«è stata stralciata dal procedimento principale poiché per nessuna delle società del gruppo Visibila è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza»