Il direttore del dipartimento dei mercati monetari e dei capitali del Fondo Monetario Internazionale, Tobias Adrian, durante la conferenza stampa che ha accompagnato la pubblicazione Global Financial Stability Report, ha sottolineato l’ottimismo che ha pervaso i mercati finanziari negli ultimi mesi che ha portato gli investitori a credere che la lotta contro l’inflazione non solo sarebbe stata vinta presto ma che le banche centrali avrebbero anche cambiato le rispettive politiche economiche.
«La stabilità finanziaria globale è migliorata dall’ultima volta che ci siamo incontrati in ottobre. Lo scenario è quello di un atterraggio morbido a livello globale, con un graduale ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo. I mercati sono stati ottimisti, con il rally degli asset rischiosi e la compressione degli spread creditizi. I mutuatari più rischiosi sono stati in grado di emettere debito e accedere ad altre forme di finanziamento sul mercato dei capitali» Ma, come mostra il FMI nell’ultimo Global Financial Stability Report, appunto, ciò non vuol dire che si debbano escludere a priori dei possibili rischi. Tra questi, come è facile intuire, anche le tensioni geopolitiche, quelle nel settore immobiliare commerciale soprattutto nel mercato cinese. Tutti elementi che potrebbero influenzare le dinamiche di investimento dei grandi attori.
«Anche se la stabilità finanziaria globale è migliorata, continuiamo a preoccuparci per il numero di rischi a breve termine. Innanzitutto, l’inflazione potrebbe essere più persistente e quindi i tassi di interesse potrebbero aumentare vertiginosamente. In secondo luogo, sono stati colpiti gli immobili commerciali e il numero di istituti finanziari è stato esposto al calo dei valori degli immobili commerciali. In terzo luogo, la volatilità nei mercati finanziari è molto compressa, le correlazioni sono molto elevate mentre l’incertezza economica e politica di fondo è ancora elevata. […] . Infine, i rischi legati alla sicurezza informatica rappresentano una grave preoccupazione per le istituzioni finanziarie. Non abbiamo assistito a realizzazioni macrocritiche di incidenti informatici, ma questo potrebbe certamente rappresentare un rischio in futuro», ha aggiunto Adrian.
«Vorrei passare alle nostre raccomandazioni politiche. Innanzitutto, le banche centrali dovrebbero garantire la riduzione dell’inflazione, senza allentare prematuramente le politiche né ritardarle troppo a lungo. In secondo luogo, le economie emergenti e di frontiera dovrebbero intensificare gli sforzi per contenere le vulnerabilità del debito. In terzo luogo, le autorità di vigilanza e di regolamentazione devono monitorare e gestire il rischio di credito, in particolare nel mercato immobiliare, al fine di mitigare l’impatto sulle banche e sugli altri istituti finanziari. Infine, le minacce informatiche potrebbero potenzialmente avere un impatto sull’economia in generale. Le autorità di vigilanza, i regolatori e le società finanziarie devono rafforzare la resilienza informatica del settore finanziario», ha spiegato Adrian.