Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, non crede che il “protezionismo” commerciale sia la risposta alle crescenti tensioni geopolitiche, considerazioni che arrivano proprio mentre il presidente USA Joe Biden vuole triplicare i dazi sull’alluminio cinese in entrata negli Stati Uniti. Una misura del genere precluderebbe sostanzialmente le vendite di acciaio cinese negli Stati Uniti e probabilmente reindirizzerebbe le merci cinesi verso altri mercati globali. Creando squilibri ulteriori dal momento che, come lo stesso Dombrovskis ha dichiarato “è chiaro che il mercato dell’acciaio è connesso a livello globale”.
Secondo Dombrovskis, tra l’altro anche commissario europeo al commercio, «Il panorama geopolitico sta cambiando, sta diventando sempre più frammentato, sempre più conflittuale, assistiamo alla militarizzazione del commercio ovvero ad usare il commercio come un’arma. Quindi dobbiamo attrezzarci anche come Unione Europea per funzionare in questo mondo sempre più conflittuale».
Si tratta di osservazioni che fanno eco a quanto detto dall’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, secondo cui il blocco europeo deve subire un “cambiamento radicale” se vuole rimanere competitivo di fronte a Cina e degli Stati Uniti che non sembrano “giocare secondo le regole”.