Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli nella Relazione dell’Agcom riguardante la vicenda Balocco-Ferragni i consumatori sarebbero stati penalizzati da una “ambigua commistione tra beneficenza e sponsorizzazione” aggiungendo che «Meritano di essere richiamati i procedimenti volti alla repressione di comportamenti scorretti in relazione alle recensioni online e le istruttorie condotte nel settore dell’influencer marketing».
Rustichelli ha inoltre evidenziato «come il comportamento dei consumatori possa essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere – contrariamente al vero – di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto. La condivisione delle proprie esperienze di consumo sulle reti sociali e negli spazi virtuali dedicati, che si inserisce nel più ampio fenomeno di generazione di feedback e contenuti da parte degli utenti – ha affermato il presidente dell’Autorità – si è dimostrata suscettibile di orientare in misura significativa le scelte di acquisto. La strategia promozionale delle imprese si è quindi adeguata al nuovo contesto, valorizzando le recensioni dei consumatori nella commercializzazione di prodotti o servizi, ovvero sfruttando la visibilità degli influencer, che sono in grado di raggiungere con i propri messaggi un numero elevato di potenziali acquirenti».
Ma non solo il pandoro è al centro delle attenzioni dell’Antitrust. Recentemente, infatti, l’autorità della concorrenza e del mercato ha puntato i fari sulle uova di Pasqua di Dolci Preziosi brandizzate da Chiara Ferragni. L’ipotesi sarebbe quella di dinamiche simili a quelle che hanno portato alle indagini sui pandori.
La conferma arriva dal presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli durante un’intervista tv. «A gennaio l’autorità Antitrust, che ha tra le proprie competenze anche la tutela dei consumatori, ha avviato, sulla base di diverse segnalazioni, un altro caso nei confronti delle società di proprietà della signora Ferragni e di una nota azienda dolciaria. Abbiamo fatto delle perquisizioni insieme alla Guardia di Finanza – nucleo Antitrust che ringrazio del grande lavoro che fa per noi e per il paese. L’ipotesi accusatoria è in sostanza similare a quella del caso del pandoro Balocco e cioè che siano state date false informazioni ai consumatori, ai quali sarebbe stato fatto credere che acquistando le uova di Pasqua griffate Ferragni avrebbero fatto beneficenza. Vedremo l’esito, l’autorità sta facendo i suoi accertamenti».