L’Egitto intende aumentare la produzione interna di petrolio del 9%, per passare a 637 mila barili al giorno rispetto agli attuali 580 mila barili. Lo ha dichiarato un funzionario egiziano al sito di informazione “Asharq Business”.
L’aumento servirà per risparmiare sui costi di importazione del greggio. L’Egitto consuma annualmente quasi 12 milioni di tonnellate di benzina e circa 6,7 milioni di tonnellate di diesel. E far crescere internamente la produzione significherebbe ridurre la dipendenza da altri Paesi, quindi meno spese e meno vincoli in un contesto di scarsità di valuta.
L’economia dell’Egitto è una delle più diversificate del Vicino Oriente, con settori quali il turismo, l’agricoltura, l’industria e dei servizi a livelli di produzione senza eguali. L’Egitto è considerato una media potenza, con una significativa influenza culturale, politica e militare in Nordafrica, Vicino Oriente e mondo musulmano. L’agricoltura è sicuramente il settore primario dell’economia egiziana. Quasi il 30% della popolazione lavora in questo settore. Comunque il modello è arcaico e non produce più del 15% del PIL. Ma l’Egitto ha anche un mercato energetico sviluppato basato su carbone, petrolio, gas naturale e idroelettrico.