La Cina torna nel mirino dell’Ue, ed in particolare la sua moda online. La Commissione europea ha formalmente designato il retailer online del colosso Shein come piattaforma molto grande ai sensi della legge europea sui servizi digitali, la Digital Services Act (Dsa).
Shein ha oltre 45 milioni di utenti mensili nell’Ue, soglia superiore necessaria ai sensi del Dsa. E quindi dovrà conformarsi alle norme più stringenti previste dalla normativa del Digital Act entro quattro mesi dalla sua notifica (entro la fine di agosto 2024), come l’obbligo di adottare misure specifiche per responsabilizzare e proteggere gli utenti online , compresi i minori, e valutare e mitigare debitamente eventuali rischi sistemici derivanti dai loro servizi.
Ora le very large platform designate dalla Commissione salgono a 23.
Fondata dall’imprenditore cinese Chris Xu nel 2012, Shein da allora è cresciuta fino a diventare un mercato globale della moda, servendo clienti in più di 150 paesi e impiegando più di 11.000 persone, secondo il suo sito web. Sfornando migliaia di nuovi design al giorno, ha un modello di vendita diretta che si rivolge ai suoi milioni di follower sui social media e fa un uso massiccio di influencer e codici sconto.
Shein ha avuto una crescita vertiginosa negli ultimi anni dopo aver conquistato i consumatori di tutto il mondo con i suoi design alla moda, l’assortimento infinito e i prezzi stracciati. Ma ha dovuto affrontare anche una serie di sfide lungo il percorso e affrontare accuse di utilizzo del lavoro forzato nella sua catena di fornitura , di violazione delle leggi sul lavoro, di danni all’ambiente e di furto di progetti di artisti indipendenti.