Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni. E un’indennità di 100 euro a gennaio prossimo per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni insieme a metà governo ha presentato nel pomeriggio ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri martedì 30 aprile, alla vigilia della festa dei lavoratori.
Mette sul tavolo un nuovo decreto primo maggio, come già è stato ribattezzato, dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull’inclusione, con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti.
Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, domani all’esame del Cdm.
L’obiettivo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, «segnatamente quelli più esposti».
«Domani porteremo in Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che ci permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico» ha annunciato il premier.
Meloni ha ufficializzato anche che in Cdm approderà il decreto Coesione con il quale il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Fondi europei che vengono assegnati al Paese ogni sette anni.
E che vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese. Nel dettaglio, ha spiegato Meloni, è prevista la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto alle misure per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il centro nord e il Mezzogiorno.
Si prevedono inoltre specifiche norme per il settore dell’università e della ricerca per sostenere la ricerca e l’innovazione, con particolare riferimento ai settori della transizione energetica e digitale. Per l’istruzione sono in arrivo misure per sostenere l’estensione del tempo pieno. In materia di ambiente, misure per la riqualificazione delle aree industriali, con interventi per la produzione di energie da fonti rinnovabili. Il decreto legge include inoltre misure per la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale italiano.