L’industria manifatturiera britannica è tornata in contrazione nel mese di aprile. L’indice S&P Global UK Purchasing Managers’ Index (PMI) è sceso a 49,1 punti dai 50,3 di marzo, pur essendo superiore alla stima preliminare di 48,7. Il dato è inferiore alla soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
La produzione, i nuovi ordini e l’occupazione sono tutti diminuiti, mentre le pressioni sui costi di produzione sono aumentate al ritmo più rapido dal febbraio 2023, un dato che la Banca d’Inghilterra probabilmente noterà in vista della riunione sui tassi di interesse della prossima settimana.
«(Il settore manifatturiero) è ancora assediato da una debole fiducia del mercato, dal destoccaggio dei clienti e dalle interruzioni causate dalla crisi in corso nel Mar Rosso, tutti fattori che stanno contribuendo a ridurre l’afflusso di nuovo lavoro da parte dei clienti nazionali e stranieri – ha dichiarato Rob Dobson, direttore di S&P Global Market Intelligence. – Le notizie sul fronte dei prezzi sono preoccupanti anche per coloro che cercano un percorso sostenibile per tornare all’inflazione (dei prezzi al consumo) target, con le pressioni sui costi in aumento nell’industria e che si ripercuotono sui prezzi di vendita più alti al cancello della fabbrica».
I prezzi delle case britanniche sono scesi inaspettatamente per il secondo mese consecutivo nel mese di aprile, come hanno mostrato oggi i dati dell’istituto di credito ipotecario Nationwide. I prezzi delle case sono scesi dello 0,4% mese su mese, dopo un calo dello 0,2% a marzo. Un sondaggio Reuters aveva invece indicato un aumento dello 0,2%.